Good News Agency – anno IX, n° 1

 

Settimanale - anno IX, numero 1 – 18 gennaio 2008

Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi

Registrazione presso il Tribunale di Roma  n. 265/2000 del 20-6-2000

Good News Agency - l’agenzia delle buone notizie - riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite, delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco di un giorno. Ricerche editoriali a cura di Fabio Gatti (responsabile) ed Elisa Peduto. Good News Agency esce a venerdì alterni in inglese e il venerdì seguente in italiano, con traduzioni a sua cura; è distribuita gratuitamente per via telematica ad oltre 4.000 media in 48 paesi e ad oltre 2.800 ONG. E’ un servizio di volontariato dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, ente morale associato al Dipartimento della Pubblica Informazione dell’ONU. L’Associazione è stata inoltre riconosciuta dall’UNESCO quale “attore del movimento globale per una cultura di pace”, è inclusa nel sito http://www3.unesco.org/iycp/uk/uk_sum_monde.htm ed

è iscritta nel R.O.C. e nel Registro della Regione Lazio delle Associazioni di Promozione Sociale.

 

Sommario

Diritti umaniEconomia e sviluppoSolidarietà

Pace e sicurezzaEnergia e sicurezzaAmbiente e natura

Religione e spiritualitàCultura e educazione

  

Diritti umani

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A Cracovia il secondo meeting del programma FLARE – Freedom Legality and Rights in Europe – organizzato da Libera

Torino, 14 gennaio -  Dal 15 al 20 gennaio oltre quaranta organizzazioni della società civile internazionale si incontrano per la seconda volta con lo scopo di consolidare il processo di formazione di un network contro la criminalità organizzata transnazionale. Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e Terra del Fuoco, giovane ONG di Torino, dopo l’incontro di Berlino avvenuto a metà novembre organizzano a Cracovia dal 15 al 20 gennaio il secondo incontro del programma FLARE – Freedom Legality and Rights in Europe. L’appuntamento di Cracovia intende consolidare il processo di formazione di un network internazionale il cui obiettivo sarà quello di svolgere attività di osservazione e monitoraggio di attività illecite internazionali.

A Cracovia, Libera e Terra del Fuoco conducono un incontro di quattro giorni al quale partecipano più di 40 organizzazioni provenienti dall’Europa, dai Balcani, dal Caucaso, dal Mediterraneo e dall’area ex sovietica. I partecipanti all’incontro sono associazioni che con modalità specifiche affrontano sul proprio territorio tematiche relative al rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo. (…) FLARE è un percorso politico-educativo per la costruzione di un network finalizzato alla cooperazione tra le organizzazioni della società civile nella lotta contro le mafie e le criminalità organizzate transnazionali. Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie è nata il 25 marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1200 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità.

Terra del Fuoco è un’associazione di promozione sociale in ambito culturale fondata nel 2001 da un gruppo di giovani provenienti dal movimento studentesco torinese. È una ONG che opera nel campo della cooperazione internazionale. Le attività seguono quattro filoni di intervento: cooperazione internazionale e cooperazione allo sviluppo – educazione alla cittadinanza attiva in ambito europeo – promozione culturale e sostegno sociale delle comunità migranti – promozione sociale e culturale nell’area mediterranea. Per maggiori informazioni visitare il sito www.terradelfuoco.org

 

L'UNHCR e la Lega Araba lanciano una campagna di raccolta fondi per i rifugiati iracheni

Il Cairo, 10 gennaio -  La Lega Araba, in collaborazione con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e con altre organizzazioni internazionali, lancerà venerdì 11 gennaio una ampia campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi, 'Gli arabi mano nella mano con gli iracheni'. La campagna mirerà ad aiutare gli iracheni costretti e fuggire dalle proprie case e che si trovano ora nei paesi confinanti. (…)  L'UNHCR sostiene gli stati confinanti dell'Iraq a fornire protezione ed assistenza - dall'istruzione e le cure sanitarie ai generi alimentari ed al sostegno finanziario diretto per le famiglie più vulnerabili - ai rifugiati iracheni. (…)

A prestare il loro volto alla campagna saranno molti personaggi del mondo dello spettacolo arabi, capeggiati dal celebre musicista iracheno Naseer Smamma, che hanno registrato messaggi video per sensibilizzare le popolazioni arabe sulla crisi che vede coinvolti i rifugiati iracheni e per fare appello ai propri concittadini affinché effettuino donazioni alla campagna di raccolta fondi.  (…)

Secondo le stime dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, sono più di 2,2 milioni gli iracheni sfollati all'interno del paese, mentre oltre due milioni di rifugiati sono fuggiti in altri paesi. La maggior parte dei rifugiati iracheni si trova in Siria ed in Giordania, dove vivono in aree urbane come Damasco ed Amman. Molti di essi stanno finendo i propri risparmi e si trovano a dover affrontare difficoltà sempre maggiori per poter sopravvivere. L'UNHCR, oltre a fornire assistenza diretta ad alcuni dei rifugiati più vulnerabili, sostiene gli sforzi dei governi della regione, che, con grandi difficoltà, devono gestire un numero enorme di iracheni, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di sfruttamento delle risorse locali e di utilizzo massiccio delle infrastrutture, tra cui le scuole ed i sistemi sanitari.---

Portavoce: Laura Boldrini -- 06 80212315 -- 335 5403194 www.unhcr.it 

 

Repubblica Centro Africana: distribuzione di aiuti nel Birao

3 gennaio – La città di Birao è stata colpita in modo particolarmente duro dalle operazioni militari che hanno preso luogo nella regioni di Vakaga nel novembre 2006 e marzo 2007. (…) La situazione è particolarmente acuta per le persone più anziane, che vivono da sole o a capo di famiglie. L’ICRC spera che la sua distribuzione di aiuti di base (teli impermeabili, stuoie, sapone, coperte, set da cucina e così via) a 325 persone che vivono a Birao aiuterà ad alleviare le loro gravi condizioni. L’organizzazione recentemente ha fornito articoli essenziali a un gruppo di rifugiati sudanesi del Darfur.

Oltre a fornire assistenza l’ICRC, che è stata presente su base permanente in Birao dall’ottobre 2007, porta avanti attività per proteggere la popolazione civile e per diffondere la conoscenza sulle leggi umanitarie internazionali tra coloro che portano armi, le autorità politiche e i membri della società civile mentre tenta di incrementare le capacità operative e organizzative della branca locale della Società Centro Africana della Croce Rossa.

L’ICRC lotta inoltre per ristabilire i legami familiari per le persone che si trovano nel campo profughi Sam Ouandja, dove hanno trovato riparo 2650 rifugiati sudanesi dal Darfur.

http://www.icrc.org/Web/Eng/siteeng0.nsf/html/central-african-republic-news-030108

 

 

Economia e sviluppo

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Pesca e acquacoltura in ripresa tre anni dopo lo tsunami in Asia

Assistenza "soft" è ora la chiave

20 dicembre 2007 – (…) Il Dipartimento FAO Pesca e Acquacoltura ha avuto un ruolo fondamentale nel sostegno dato a pescatori e acquacolturi locali per rimettersi in piedi, costruire e riparare imbarcazioni, fornire reti sostitutive per la pesca, e pulire e riattivare allevamenti ittici danneggiati. Ora che l’impatto immediato del disastro sta svanendo, l’agenzia delle Nazioni Unite continua ad essere impegnata nei paesi colpiti, aiutando le comunità di pescatori e le autorità nazionali nella transizione da un recupero a breve termine alla presa di coscienza di tematiche a lungo termine quali gestione delle risorse della pesca, sicurezza in mare e sviluppo sostenibile. "Ora che molti pescatori e aquacultori sono tornati al lavoro, cercheremo di rivolgerci alla vulnerabilità ed insostenibilità latente delle loro proprietà che caratterizzavano molte aree prima dello tsunami," dice Lahsen Ababouch del Dipartimento FAO di Pesca e Acquacoltura, che coordina l’assistenza post-tsunami fornita dall’agenzia nelle aree di pesca e aquacoltura. E aggiunge: "Ciò significa fare le cose meglio. Ad esempio il lavoro con le autorità nazionali ci ha permesso di stabilire standard di costruzione per le imbarcazioni che siano appropriate per le condizioni locali, di pubblicare manuali di costruzione, e di aiutare a formare i costruttori di imbarcazioni in pratiche migliori. Le nuove imbarcazioni dureranno più a lungo e saranno più sicure," spiega. (…) Sottolineando come la FAO abbia fornito molta assistenza logistica, Ababouch spiega che il contributo più importante dell’agenzia delle Nazioni Unite per il recupero dallo tsunami stia nella fornitura di una formazione tecnica più che nella distribuzione di merci o nelle riparazioni. (…)

http://www.fao.org/newsroom/en/news/2007/1000735/index.html

 

Pericolo arsenico nel riso: ridurre i livelli di arsenico nel riso attraverso migliori pratiche di irrigazione

Roma, 19 dicembre 2007 – Gli alti livelli di arsenico nel riso potrebbero essere ridotti applicando migliori pratiche di gestione dell’irrigazione in Asia, così si è espressa la FAO oggi in una nuova relazione intitolata Rimedio dell’arsenico per la sostenibilità dell’agricoltura, sicurezza alimentare e salute in Bangladesh. Gli studi hanno dimostrato che alte concentrazioni di arsenico nel suolo e nell’acqua per l’irrigazione portano spesso ad alti livelli di arsenico nei raccolti e stanno rappresentando un pericolo per la sicurezza alimentare. Attualmente venti paesi in Asia hanno registrato alti livelli di arsenico nelle risorse della loro falda freatica. “Il problema degli alti livelli di arsenico nei raccolti, in particolar modo nel riso, deve essere urgentemente affrontato promuovendo una migliore irrigazione e pratiche agricole che possano ridurre significativamente la contaminazione da arsenico,” ha detto Sasha Koo-Oshima, funzionario FAO per la qualità idrica e ambientale.  “Il riso contaminato dall’arsenico potrebbe aggravare le condizioni umane di salute se consumato con acqua potabile carica di arsenico. La diffusa pratica di aggiungere arsenico al suolo, ad esempio in Bangladesh, sta impoverendo la qualità del suolo e causando tossicità al riso. La contaminazione da arsenico minaccia la produzione, la sicurezza e la qualità dei cibi,” nota Koo-Oshima. (…) Un progetto correlato della Cornell University ha provato che nei sistemi è necessaria il 30-40% meno di acqua da irrigazione in sistema terrazzato. Anche i fertilizzanti vengono meglio assorbiti – con la conseguenza che gli agricoltori avranno bisogno di minori quantità di prodotto. Il sistema a terrazza rappresenta un importante cambiamento nella produzione del riso ma i test dimostrano che gli agricoltori preferiscono il nuovo approccio per i redditi visibilmente maggiori, il risparmio idrico, una coltura minore e costi del lavoro e produzione di un raccolto più sicuro. (…)

http://www.fao.org/newsroom/en/news/2007/1000734/index.html

 

ECA pubblica bilancio sulla determinazione di set di dati fondamentali per l’Africa 

14 dicembre 2007 – La Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’Africa ha pubblicato un nuovo rapporto definendo i set di dati geospaziali fondamentali per l’Africa. La relazione rappresenta il primo tentativo di fornire una definizione continentale comune di ciò che costituisce   la base minima necessaria di dati ed informazioni geospaziali a cui i politici possono aggiungere altri  set di dati specifici per assicurare una coerenza geografia al momento di prendere decisioni su tematiche di sviluppo socio-economico.

La relazione giunge in seguito ad una revisione esaustiva della letteratura ed a consultazioni diffuse sul continente con altre istituzioni, cui dettagli sono stati compilati dall’ EIS-Africa ed il Consiglio di Ricerca di Scienze Umane del Sudafrica. Nella relazione viene proposta la seguente definizione: “I set di dati fondamentali sono i set minimi di dati non derivabili da altri set, ed indispensabili per rappresentare nello spazio fenomeni, oggetti o argomenti, importanti per la realizzazione coerente di benefici economici, sociali ed ambientali in tutto il continente africano ed a livello locale, nazionale, subregionale e regionale.” Basandosi su tale definizione la relazione prosegue identificando dieci argomenti di dati fondamentali, ossia rete di controllo geodetico, simbolismo visuale, ipsografia, idrografia, confini, toponomastica, unità di gestione territoriale, trasporti, infrastrutture e servizi ed ambienti naturali.

http://www.uneca.org/ 

 

I “più poveri tra i poveri” del Nepal raccolgono i benefici di un innovativo progetto di locazione

Nel distretto delle Middle Hills del Nepal un progetto finanziato dall’IFAD ha apportato un aiuto consistente nell’inversione del degrado ambientale e nel riscatto delle persone dalla povertà. Come risultato del grande impatto del progetto, il governo ha adottato una politica di locazione della foresta nel 2002 ed ha integrato questo approccio nella sua strategia di lotta alla povertà. Ora un nuovo progetto si sta avviando sul successo del precedente e prevede l’introduzione di bestiame e accesso al micro credito. (…)

Il governo del Nepal ha lanciato il Progetto di Sviluppo del Foraggio e di Locazione delle Foreste nel 1993. Lo scopo del progetto era quello di ridurre la povertà di ristabilire l’ambiente naturale delle Middle Hills offrendo piccoli appezzamenti di foresta pubblica degradata con contratti di locazione di 40 anni alle famiglie più indigenti. Gli utenti del progetto di locazione della foresta consistono di solito in circa 10 famiglie. Più forte è il gruppo, più possibilità ci sono di mantenere e milgiorare il territorio. I partecipanti ristabiliscono il territorio controllando le erbe infestanti e alimentando nelle stalle i propri capi di bestiame; inoltre usano e vendono i prodotti della foresta come legname, legno combustibile e foraggio. Il contratto di locazione fornisce alle persone indigenti il possesso a lungo termine del terreno e li incentiva, tramite il loro uso, a rigenerare, proteggere e gestire zone di foresta degradate offrendo loro benefici in termini di standard di vita migliorati.(…) 

Come risultato dell’importantissimo impatto del progetto sulla povertà, il governo ha identificato la locazione delle foreste come programma prioritario nel suo documento per la Strategia di Riduzione della Povertà 2002-2007.  Per sostenere il Nepal nell’attuazione del programma nazionale, l’IFAD ha creato il Programma di Locazione delle Foreste e per il bestiame iniziato nel 2004. Il programma si concentra sul miglioramento domestico del foraggio e dei raccolti derivati dagli alberi, aumentare la produzione domestica di bestiame, specialmente capre, fornendo l’accesso alle istituzioni di microfinanza e sostenendo la capacità del governo di attuare la locazione delle foreste nel rispetto delle pari opportunità. (…) Durante una seduta congiunta di revisione del programma, l’IFAD ed il governo hanno discusso i criteri di selezione dei partecipanti ai programmi di sviluppo della foresta, le opzioni per la diversificazione dei redditi e per la collaborazione con la società civile. (…)

http://www.ruralpovertyportal.org/english/regions/asia/npl/voices/forest.htm

 

I piccoli coltivatori diventano imprenditori

Vi siete mai chiesti da dove vengano i cavoli, le patate, i pomodori ed i fagiolini che troviamo negli scaffali del supermercato? In Mozambico, nei supermercati della catena Shoprite, la più grande dell’africa con punti vendita in 16 Paesi, si vendono verdure prodotte localmente da piccoli coltivatori. Il progetto PAMA (Programma di Sostengo del Mercato Agricolo) finanziato dall’IFAD sostiene l’attuazione di importanti riforme economiche lanciate dal governo durante gli anni 90, riforme che includono la commercializzazione di prodotti di piccoli coltivatori grazie all’accesso ai mercati e al miglioramento dei contatti con operatori del settore privato. Il programma ha dato la possibilità ai piccoli coltivatori di Boane, 30 km a sud di Maputo, di coltivare cavoli, patate, pomodori ed altri prodotti agricoli facilmente vendibili grazie al ripristino del sistema di irrigazione severamente danneggiato nei 16 anni di guerra civile. La provincia di Maputo sta traendo vantaggio dalle infrastrutture per l’irrigazione esistenti per migliorare i collegamenti con il mercato ed aumentare la produzione agricola.

Oggi, nella zona di Boane, il sistema di irrigazione raggiunge 405 ettari ed il programma comprende circa 400 agricoltori. “Prima gli agricoltori non avevano alcun know-how, non sapevano quale coltivazione fosse più vendibile”, ha spiegato Mário Quissico, specialista di marketing dell’AGEMA, “ora invece sono a conoscenza delle necessità del mercato; negoziano direttamente col compratore e coltivano per incontrare la domanda. La loro attività è, di conseguenza più redditizia e sostenibile”. Il team PAMA ha richiesto all’AGEMA di fornire sostegno ai coltivatori, che ha dovuto collaborare fortemente con gli agricoltori per portarli al livello in cui si trovano oggi. “Prima dell’inizio del progetto, gli agricoltori coltivavano prodotti di bassa qualità, non potevano venderli direttamente al compratore e non avevano idea di come collegarsi ai grandi compratori. Nelle situazioni migliori, vendevano i loro prodotti tramite intermediari o direttamente nelle loro fattorie e avevano pochissimo potere negoziale”, ha affermato Rui N. Ribeiro, coordinatore del PAMA. “Ora i coltivatori sono organizzati in associazioni ed hanno maggiore possibilità di contrattazione”. (…) Grazie agli sforzi di Ribeiro e della sua squadra le associazioni dei coltivatori sono oggi bene inserite nel mercato, sono mature e ben organizzate. (…)

http://www.ruralpovertyportal.org/english/regions/africa/moz/voices/pama/index.htm

 

World Social Forum 2008: 26 gennaio, oltre 110 città impegnate nella giornata d’azione in tutto il mondo

Non un solo Forum, ma centinaia di eventi delocalizzati, per allargare la partecipazione e dare voce, grazie alle tecnologie più avanzate, alle esperienze di resistenza e di alternativa nel Nord e nel Sud del Mondo. Milioni di donne e uomini, organizzazioni, reti, movimenti, sindacati di tanti Paesi del mondo si mobiliteranno il 26 gennaio, per la Giornata d’azione del Forum Sociale Mondiale 2008, negli stessi giorni in cui a Davos si riuniscono i “pochi eletti” del World Economic Forum.

Il 22 gennaio staffetta di conferenze stampa per presentare le iniziative tra Atlanta, Channai, Mumbai, Roma, Bruxelles, Sao Paulo, Rio De Janeiro, Belem, Città del Messico, Barcellona, Seoul (Korea), Zurigo, Manila, l’Avana e luoghi di conflitto come Erbil (Iraq), Ramallah (Palestina), Beirut (Libano). Altre si stanno organizzando in queste ore. Un pool di uffici stampa di tutto il mondo sta lavorando insieme per connettere e coprire tutti gli eventi in una chat globale permanente via internet.

La mappa del pianeta in movimento è aggiornata in tempo reale sul web. Perché un altro mondo è possibile! L’elenco aggiornato degli eventi verrà messo a disposizione, insieme a link, siti utili e altre informazioni, nella sezione media center, pensata per i giornalisti e i media alternativi. Le organizzazioni equosolidali Fair, Liberomondo e Reorient hanno costruito un sito italiano per aiutare i propri partners a partecipare, con tutti i materiali specifici, all’indirizzo www.faircoop.it/wsf2008.htm

 

 

Solidarietà

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La Lega Calcio scende in campo con la FAO

Domenica 20 gennaio gara di solidarietà a favore dei progetti TeleFood

Roma, 15 gennaio - Domenica 20 gennaio su tutti i campi di calcio di serie A, prima dell'inizio delle partite, saranno esposti striscioni per invitare i tifosi, e tutta la società civile, ad impegnarsi in prima persona nella lotta contro fame e povertà. L’iniziativa di solidarietà quest’anno andrà a favore di progetti TeleFood della FAO nella Repubblica Democratica del Congo.

Orti scolastici nella Repubblica Democratica del Congo - Il progetto avvierà orti scolastici in cinque scuole, tre elementari e due medie del distretto di Dimbelenge, un’area che raccoglie 28 villaggi con una popolazione di circa 120.000 abitanti. (…) Si semineranno orti di circa 10 ettari per fornire i pasti scolastici, ma anche in grado di produrre surplus da destinare al mercato, per aiutare a rimettere in piedi le strutture scolastiche danneggiate o distrutte dopo anni di conflitto. I progetti non solo incentiveranno la frequenza scolastica, fornendo accesso al cibo, ma contribuiranno anche a migliorare la produzione alimentare dell’intera popolazione coinvolta mediante la fornitura di sementi di qualità e di attrezzi agricoli.

Roberto Baggio promotore dell’iniziativa - Promotore dell’iniziativa è stato Roberto Baggio, dal 2002 Ambasciatore di buona volontà della FAO ed impegnato personalmente su questo fronte. (…)

Il programma TeleFood della FAO finanzia micro-progetti, con costi inferiori a 7.000 euro, che aiutano i piccoli agricoltori a produrre più cibo e generare entrate per un miglior accesso all’alimentazione. In quest’ambito si collocano il sostegno all’istituzione di orti scolastici o all’apicoltura. Tutti i soldi sono interamente dedicati al progetto e nulla viene speso per costi amministrativi. (…) http://www.fao.org/newsroom/it/index.html

 

Caritas diocesana di Roma: Corso di formazione al volontariato 2008

Il corso, gratuito, si svolgerà dal 25 febbraio al 12 maggio.

Roma, 15 gennaio – Iniziano oggi le iscrizioni al Corso di formazione al volontariato 2008 promosso dalla Caritas diocesana di Roma. Il corso, dieci incontri strutturati in moduli base e in approfondimenti, inizierà il 25 febbraio per concludersi il 12 maggio 2008.

La formazione offerta dalla Caritas è indirizzata non solo a quanti vogliono svolgere un servizio nei centri della propria organizzazione, ma anche a coloro interessati ad approfondire le tematiche e gli aspetti del volontariato. Le lezioni, che comprendono sia approfondimenti teorici che esperienze di tirocinio, saranno tenute da operatori Caritas e da esperti del mondo del volontariato e dei servizi sociali pubblici e privati, e si svolgeranno in orari diversi e sedi dislocate in tutta la città per favorire il più possibile la partecipazione.

Chi lo desidera, al termine del corso, potrà operare come volontario nei 34 centri di accoglienza della Caritas diocesana in attività a favore dei senza dimora, dell’intercultura e dell’accoglienza dei cittadini immigrati, nella promozione della solidarietà al fianco dei giovani in difficoltà, dei carcerati e dei malati di Aids.

Le iscrizioni ai corsi saranno aperte fino al prossimo 22 febbraio. Per iscrizioni ed informazioni rivolgersi al Settore Volontariato della Caritas diocesana di Roma, telefono 06.69886112/138, dal lunedì al venerdì ore 9.00-14.00, email: sett.volont@caritasroma.it

 

Kenya: aiuti umanitari dell'UNHCR per gli sfollati

8 gennaio - L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) sta distribuendo aiuti di emergenza a decine di migliaia di keniani sfollati a causa dei recenti scontri nel paese dell'Africa orientale, dove l'Agenzia si prende già cura di più di 270mila rifugiati provenienti da altri paesi africani. L'UNHCR sta provvedendo a fornire aiuti non alimentari sufficienti per circa 100mila persone. Nei magazzini dell'UNHCR di Nairobi sono disponibili aiuti per 50mila persone e ulteriori risorse saranno portate dalle riserve di emergenza regionali dell'Agenzia.

Inoltre, nella giornata odierna l'UNHCR sta trasferendo a Nairobi 24 tonnellate di coperte e sapone dal proprio magazzino presso il campo profughi di Dadaab, nel Kenya nord-orientale, per proseguire la distribuzione agli sfollati keniani. I camion che trasportano gli aiuti dovrebbero arrivare a Nairobi questa notte o domattina. Queste riserve vengono conservate a Dadaab per i circa 171mila rifugiati, prevalentemente somali, che vivono nei tre campi lì presenti.

A Nairobi, intanto, il personale attivo presso il magazzino dell'UNHCR della capitale sta preparando dei kit per le famiglie che contengono, tra l'altro, teli di plastica per costruirsi un riparo, coperte, materassi, zanzariere e sapone. Questi kit verranno distribuiti a partire da questa settimana.

L'UNHCR lavorerà di concerto con il governo, la Croce Rossa keniana e altre agenzie umanitarie per organizzare la distribuzione degli aiuti di emergenza. L'operazione si concentra sulle persone sfollate nella Rift Valley e nelle aree nei dintorni di Nairobi.

L'UNHCR conduce una vasta operazione in favore dei rifugiati in Kenya, con più di 200 funzionari che si prendono cura di più di 270mila rifugiati provenienti dai paesi vicini, soprattutto Sud Sudan e Somalia, all'interno di campi in zone remote nel nord e nell'est del paese. (…)

www.unhcr.it  

 

Bangladesh – aiuti per il ripristino delle strutture dei mezzi di sostentamento

4 gennaio - DanChurchAid (DCA) ha ricevuto 250.000 Euro dalla Commissione Europea per aiuti umanitari in risposta alla situazione in Bangladesh dopo il ciclone SIDR. Il contratto è incentrato sul ripristino delle strutture dei mezzi di sussistenza ed anche dell’acqua e dei sistemi igienici nei distretti meridionali del Bangladesh.

DanChurchAid (DCA) ha recentemente stabilito una presenza permanente in Bangladesh allo scopo di essere meglio preparata a far fronte alle ricorrenti inondazioni annuali e specialmente agli improvvisi disastri che colpiscono in maniera regolare ma inaspettata. La presenza di DCA in Bangladesh è essenziale per la capacità di assicurare il finanziamento da parte della European Commission Humanitarian Aid come anche di altri donatori.

http://www.danchurchaid.org/

 

Nostra Comunità del Dono guida la trasformazione di un mercato della carità di 4 miliardi di dollari

Per il 2008 il Vertice Nazionale del Dono sul Posto di lavoro è fissato dal 6 all’8 febbraio a Los Angeles

Portland, ME, 4 gennaio  (CSRwire)  - L’Alleanza Nazionale per la Scelta nel Donare, fondata nel  1987 per promuovere la  diversità e il potere del donatore nel donare sul posto di lavoro, ha annunciato oggi che ha cambiato il suo nome in la Nostra Comunità del Dono. (…)La Nostra Comunità del Dono rappresenta più di  60 federazioni e fondi caritatevoli e  3.000 organizzazioni non-profit in tutta la nazione, che raccolgono più di 100 milioni di dollari l’anno tramite  programmi di donazione basati sul posto di lavoro. (…)

L’ evento di fondo della Nostra Comunità del Dono  è la sua conferenza annuale del dono sul posto di lavoro. Il Vertice Nazionale del Dono sul Posto di lavoro del  2008 avrà luogo al  Wilshire Grand Hotel di Los Angeles dal  6 all’8 del prossimo febbraio.  Parteciperanno molti leader della nuove generazione di federazioni di dono sul posto di lavoro, ivi compresi rappresentanti di Earth Share, Community Shares USA, Community Health Charities, America's Charities, Global Impact and Neighbor to Nation. Vi sarano anche diverse  federazioni di dono sul posto di lavoro della zona di Los Angeles, incluso il Fondo della Comunità  Asia e  Pacifico, Community Health Charities della California, Earth Share della California e la Crociata della Fratellanza. (…)

http://www.socialfunds.com/news/release.cgi/10511.html

 

Fame nel 2007: aiuto ispirato da un mondo che ci tiene

Nel 2007 Internet ha contribuito a fare del mondo affamato un posto più piccolo per coloro che vogliono sostenere il PAM.

Roma, 27 dicembre 2007 – L’anno 2007 ha visto il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) – l’agenzia mondiale in prima linea contro la fame – in lotta contro gli effetti dei cambiamenti climatici, di una crescita vertiginosa dei prezzi del cibo, e le esigenze di milioni di affamati in tutto il mondo. Fortunatamente, il problema crescente della fame globale ha ispirato nuove iniziative creative per stimolare ad un maggiore sostegno nei confronti di un pianeta che soffre la fame.

Internet, con il suo immenso potere e campo di azione, combinato alle reti sociali, ha raccolto numerosi successi: Freerice.com : 11,5 miliardi di chicchi di riso donati al PAM – abbastanza per sfamare più di mezzo milione di persone per un giorno – da quando, solo tre mesi fa, questo gioco a base linguistica ha ottenuto un successo immediato; da 500.000 a 1 milione di persone hanno giocato on-line a  qualsiasi ora, compresi 500 gruppi registrati su Facebook. Chez Pim: 90.300 ddollari raccolti (più di 9.000 biglietti della lotteria venduti) tramite l’iniziativa di questa stagione per raccogliere fondi chiamata “Menu for Hope” (menù per la speranza) organizzata da un blog culinario leader a livello internazionale. Tramite la vendita di biglietti on-line che danno all’acquirente la possibilità di vincere una varietà di articoli “gastronomici” donati, è stata stabilita una connessione unica tra gli appassionati di buon cibo, cene e delizie gastronomiche, e le vite dei contadini impoveriti del Lesotho a cui andranno i fondi raccolti. Food-Force.com: 6 milioni di copie ora in circolazione del primo e più famoso video-game umanitario al mondo (http://www.food-force.com) concepito per dare ai bambini una comprensione più ampia della fame, una concetto sempre più invisibile e distante nel mondo sviluppato. Hungerbytes! 140.000 proiezioni di un video provocatorio realizzato per ispirare gli studenti, i futuri registi e non solo a scatenare la loro creatività in una singolare competizione internazionale su YouTube per la produzione del migliore cortometraggio sul “mordere” la fame globale. Walk the World (cammina per il mondo): nel suo 5° anno di vita, più di mezzo milione di persone hanno partecipato a “Fight Hunger: Walk the World” (combatti la fame: cammina per il mondo) – una marcia mondiale in tutti e 24 i fusi orari, in cui sono stati raccolti 1,5 milioni di dollari, sostenuta dalle società partner di PAM, TNT e Unilever. Coppa del mondo di rugby: miliardi di tifosi di rugby hanno imparato qualcosa di più sulla fame tramite la campagna “Placca la fame”, lanciata durante la coppa del mondo di rugby in Francia. PAM è il partner umanitario della Federazione Internazionale Rugby. “World Hunger Relief Week (Settimana di liberazione dalla fame nel mondo): tramite i suoi clienti in 35.000 ristoranti in più di 110 Paesi e territori la YUM!Brands ha sollevato l’attenzione sul tema della fame e ha devoluto più di 10 milioni di dollari per sfamare gli affamati durante la sua campagna in ottobre. “Child Vitality” (la vitalità dei bambini): la campagna di marketing di Unilever nei Paesi Bassi, in Pakistan e in Indonesia ha raccolto quasi 200.000 dollari a favore di bambini in età scolare, spargendo allo stesso tempo la voce sulla fame globale. Top Chefs for Home Cooks (“Topkoks voor thuiskoks”): attuale bestseller numero uno nei Paesi Bassi, questo libro di ricette vede riuniti 52 famosi chef internazionali per aiutare il PAM a sfamare migliaia di bambini in età scolare in Malawi tramite i proventi del libro ($10 a copia); questa è una delle tante iniziative lanciate da TNT, società partner del PAM. Le iniziative sopra citate hanno contribuito a potenziare gli sforzi per superare la curva della fame, ma bisogna fare molto di più. Le vittime della fame: 25.000 persone al giorno muoiono per cause legate alla fame – una bambino ogni cinque secondi.

PAM: sfamerà circa 80 milioni di persone quest’anno in 80 Paesi – più dell’80% degli assistiti sono donne e bambini. Circa l’80% del cibo acquistato dal PAM con le donazioni in denaro proviene da paesi in via di sviluppo, favorendo così i produttori locali. Nel 2007, il PAM ha ricevuto contributi superiori a 2,6 miliardi di dollari, prevalentemente da governi donatori. Pochi i costi fissi: per ogni dollaro donato, 93 centesimi vanno direttamente a sostenere le operazioni del PAM sul campo.

http://www.wfp.org/english/?ModuleID=137&Key=2730

 

Bangladesh: la ricostruzione comincia sul serio

dallo  staff di World Vision

27 decembre 2007 -  Dopo una distribuzione di  successo e senza incidenti  di beni  d’emergenza, i gruppi di soccorso della World Vision in Bangladesh hanno  cominciato la seconda  fase della loro risposta al  Ciclone Sidr Il 9 decembre, World Vision ha completato la  distribuzione nei distretti più duramente colpiti di  Bagerhat e Pirojpur. Nella zona di Bhandaria che dipende dal  distretto di Pirojpur sono stati distribuiti generi alimentari e vari a 13.000 persone nei centri d’assistenza di  Ekri, Goiuripur e Telikhali. Nella provincia di  Morelegonj nel distretto di Bagerhat, dei pacchi di soccorso contenenti coperte e taniche sono stati distribuiti a 12.000 persone nei centri d’assistenza  di Nishanbaria, Ghawkhali e Chingrakhali.

World Vision ha installato delle unità di depurazione dell’acqua, dono del governo degli Stati Uniti in tre zone che fronteggiano  una crisi idrica. Tali unità sono in grado di  pompare acqua potabile mentre vengono ripristinate le fonti abituali d’acqua.

Col completamento della prima fase di risposta all’emergenza, World Vision si concentra adesso sulle attività a medio termine, sia all’interno che all’esterno delle zone di progetto abituali. Alla fine di febbraio, i gruppi di soccorso si  concentreranno sulla  riparazione dei punti d’acqua e dei pozzi profondi, e aiuteranno la gente a ripristinare i loro mezzi di sussistenza, in particolare nelle industrie locali agricole e di pesca. World Vision sta anche  distribuendo  materiali edilizi e sta aiutando a ricostruire  le infrastrutture, come i mercati. Spazi dedicati all’infanzia continueranno a  operare nelle comunità colpite dal ciclone, fornendo un luogo sicuro per i bambini dove possano giocare e apprendere mentre i loro genitori si occupano della ricostruzione o participano alle iniziative ‘cash-for-work’ della  World Vision.

Il Programma Alimentare Mondiale sarà partner di World Vision per distribuire 1.430 tonnellate di cibo alle persone colpite dal  ciclone nel sottodistretto di Shamnaga, distretto di Satkhira. Il cibo, comprendente riso, legumi, sale, olio vegetale, biscotti energetici e miscele di soia e grano aiuterà a sostentare circa 50.000 persone per un  periodo di tre mesi. Le donne locali stanno assumendo un ruolo guida nella gestione della distribuzione del cibo.

I gruppi di soccorso sono riconoscenti per la collaborazione tra i funzionari del governo locale, l’esercito del Bangladesh, i membri del consiglio dei centri assistenza, i capi e i residenti della comunità, che si sono uniti per consegnare il cibo ed altri beni.

http://www.wvi.org/wvi/wviweb.nsf/maindocs/B851A0BEDF366860882573BE006CC90C?opendocument

 

Dalla vendita degli Hilton Hotels e della società Harrah’s, Barron Hilton versa un contributo di 1,2 miliardi di dollari alla Fondazione Conrad N. Hilton

Ingrandisce il lascito filantropico di suo padre Conrad Hilton

Los Angeles, 26 dicembre 2007 – La Fondazione Conrad N. Hilton ha reso noto che il suo Presidente, Barron Hilton, sta ampliando il lascito filantropico di suo padre con un contributo di circa 1,2 miliardi di dollari dei proventi dalla vendita dell’Hilton Hotels Corporation e dell’imminente vendita di Harrah’s Entertainment, contributo a favore di un fondo comune di beneficenza che alla fine verrà convogliato alla fondazione. Ciò porta il valore complessivo della Hilton Foundation e delle entità di beneficenza ad essa collegate a circa 4,5 miliardi di dollari.

Barron Hilton, in una recente riunione del consiglio di amministrazione della Conrad N. Hilton Foundation, ha anche indicato che egli intende seguire ulteriormente le orme di suo padre contribuendo con il 97% dell’intero suo patrimonio netto, ad oggi stimato in 2,3 miliardi di dollari, comprendente i trust realizzati, a qualsiasi valore esso si trovi al momento della sua morte. (…)

Conrad Hilton istituì la fondazione nel 1944 e quando morì, nel 1979, lasciò virtualmente tutta la sua ricchezza alla fondazione. In linea con la direttiva di Conrad Hilton che la fondazione sia globale nella sua portata, più del 50 per cento delle sue assegnazioni annuali sono rivolte alle iniziative internazionali. La fondazione concentra la maggior parte del suo finanziamento sui maggiori progetti a lungo termine che comporteranno un cambiamento sistemico. Essa è stata una pioniera nel fornire acqua e sistemi igienici per gli abitanti di villaggi nei paesi in via di sviluppo; nel fornire alloggi di sostegno per i senza tetto malati di mente e a madri e bambini senza tetto negli Stati Uniti; nella prevenzione e cura contro la cecità in tutto il mondo; nella prevenzione dell’abuso di droga tra i giovani; e nell’istruzione nella prima infanzia per bambini disabili. Fin dal suo inizio la fondazione ha impegnato oltre 560 milioni di dollari in opere di beneficenza in tutto il mondo. (…)

L’attuale donazione di Barron Hilton e il suo impegno di lasciare la maggior parte dei suoi beni alla Conrad Hilton Foundation garantisce che l’opera della fondazione continuerà e si espanderà per molti anni a venire, così sostenendo ulteriormente la strategia della fondazione di fare donazioni di finanziamento per il lungo periodo.

http://www.hiltonfoundation.org/press_release_details.asp?id=61

 

 

Pace e sicurezza

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La NAPF lancia un appello al prossimo Presidente degli Stati Uniti

7 gennaio – La Nuclear Age Peace Foundation (Fondazione per la pace nell’era nucleare) ha lanciato un appello al futuro Presidente degli Stati Uniti per chiedere che gli Stati Uniti assumano la leadership per un mondo libero dalle armi nucleari. L’Appello sarà consegnato alla Casa Bianca il 20 gennaio 2009, quando sarà stato proclamato il nuovo Presidente. È possibile firmare l’Appello on-line cliccando qui.

Parte dell’appello dice, "bisogna porre fine all’era delle armi nucleari...è nostra responsabilità eliminarle prima che siano loro ad eliminare noi." E continua: "Chiedo al prossimo Presidente degli Stati Uniti di dare urgente priorità alla liberazione del mondo dalle armi nucleari e di assicurare la leadership statunitense per raggiungere questo obiettivo”.

Vi preghiamo di firmare oggi stesso l’Appello sul nostro sito:

www.wagingpeace.org/menu/action/urgentactions/appeal_to_next_pres/

Potete inoltre scaricare l’Appello per raccogliere firme manuali qui.

www.wagingpeace.org/menu/resources/sunflower

 

Un futuro senza atomiche

Per dichiarare l'Italia paese libero da armi nucleari. Cominciamo da qui. Cominciamo da noi.

Messaggio di Papa Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace 1 gennaio 2008:

"È veramente necessaria in tempi tanto difficili la mobilitazione di tutte le persone di buona volontà per trovare concreti accordi in vista di un'efficace smilitarizzazione, soprattutto nel campo delle armi nucleari. In questa fase in cui il processo di non proliferazione nucleare sta segnando il passo, sento il dovere di esortare le Autorità a riprendere con più ferma determinazione le trattative in vista dello smantellamento progressivo e concordato delle armi nucleari esistenti. Nel rinnovare questo appello, so di farmi eco dell'auspicio condiviso da quanti hanno a cuore il futuro dell'umanità."

Roma, 31 dicembre - Le associazioni italiane di ispirazione cristiana che promuovono e che aderiscono alla Campagna "Un futuro senza atomiche" riprendono l'esortazione del Papa. Come in tutte le cose importanti della vita di relazioni, l'insegnamento evangelico anche in tema di disarmo ci indica la via: ed è quella di agire per primi, perché è giusto farlo, e non semplicemente di accettare di essere nel torto perché anche altri lo sono. (…) Per questo, le nostre associazioni chiedono a tutte le donne e a tutti gli uomini di buona volontà di sostenere la Campagna "Un futuro senza atomiche", effettuando raccolte di firme in tutte le occasioni del periodo che va dal Natale alla Giornata Mondiale della Pace e durante il mese della Pace che tante comunità cristiane hanno dichiarato per gennaio. Un mondo libero da armi nucleari è un'aspirazione condivisa dall'umanità. Dimostriamo tutti insieme di avere a cuore il futuro dell'umanità.

ACI - ACLI - AGESCI –  Beati i costruttori di pace - Commissione Giustizia e Pace – FOCSIV Volontari nel Mondo - MIR - Missione Oggi - Mosaico di Pace – Pigrizia - Pax Christi Italia.

ufficiostampa@focsiv.it

 

Angola: le operazioni di sminamento facilitano la ricostruzione nazionale

Luanda, 19 dicembre 2007 (all’africa.com) – Il Presidente della Commissione nazionale intersettoriale di sminamento e assistenza umanitaria (CNIDAH), Santana André Pitra "Petroff", ha dichiarato mercoledì che l’eliminazione delle mine nel paese ha favorito il programma di ricostruzione nazionale. (…) Egli ha riferito che 453 chilometri di rete elettrica e 36.007  chilometri di linee ferroviarie sono state liberati dalle mine. A suo avviso, questa attività ha fatto assegnamento sulla partecipazione di istituzioni nazionali e internazionali e sulle ONG.

Le squadre addette allo sminamento delle Forze Armate angolane della Civil House della Presidenza hanno controllato 395 chilometri di strade, eliminato o rimosso varie mine anti-uomo e anti-carro. Egli ha affermato che l’attività di sminamento è di estrema importanza nel processo di sviluppo dell’economia del Paese, in quanto consente l’attuazione di piani del governo finalizzati alla riduzione della povertà e al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. Il funzionario ha detto che, oltre ad aver consentito di indirizzare il Paese verso uno scenario imprenditoriale, il processo di sminamento sta anche consentendo un incremento delle attività di allevamento del bestiame. (…)

http://www.landmine.de/en.titel/en.news/en.news.one/index.html?entry=en.news.0f6fe753547a0000

 

Il primo seminario regionale: ‘Verso un Caucaso meridionale libero da mine anti-uomo’ è stato un successo

Organizzazioni della società civile dalla regione del Caucaso meridionale si sono accordate per creare un consorzio di Organizzazioni Non Governative regionali

Ginevra, 18 dicembre 2007 – Per la prima volta rappresentanti delle organizzazioni della società civile e agenzie di mezzi di informazione dall’Azerbaigian, Armenia, Georgia, comprese l’Abkazia, il Nagorno-Karabakh e l’Ossezia del sud, si sono riuniti in un seminario a Kiev il 26-27 novembre 2007. (…) I delegati della società civile sono stati raggiunti da membri delle Organizzazioni Non Governative internazionali e da organizzazioni intergovernative come pure da rappresentanti della Commissione Europea, della Germania, Svizzera, Lituania e del Regno Unito. Inoltre, rappresentanti delle autorità di fatto dell’Abkazia, Nagorno-Karabakh e Ossezia del Sud hanno seguito il seminario come osservatori e hanno presentato documenti che illustravano le loro rispettive posizioni sull’argomento delle mine. (…)

Il seminario è stato organizzato da Geneva Call in collaborazione con l’Associazione di Mantenimento della Pace Ucraina, un’Organizzazione Non Governativa ucraina. È stato generosamente sovvenzionato dalla Commissione Europea, dalla Germania, Svizzera e Lituania. Subito dopo il seminario, rappresentanti delle organizzazioni della società civile dalle regioni del “conflitto congelato” nel Caucaso meridionale hanno partecipato ad un corso di tre giorni per essere abilitati a compiere indagini sulle necessità socio-economiche dei sopravvissuti alle mine e di altre persone con disabilità nelle zone di conflitto. Inoltre per la prima volta le organizzazioni civili da entrambi i lati del conflitto si sono trovate d’accordo in questo progetto comune. Questa ricerca sulle necessità è finanziata dalla Commissione Europea e dalla Germania.

http://www.genevacall.org/news/testi-press-releases/gc-18dec07-caucasus.htm

 

Dieci  anni di Mine Action

17 dicembre 2007, (alert.or) – Migliaia di persone sono state in grado di far rientro in patria per ricominciare la loro vita, da quando il Consiglio Danese per i Rifugiati ha dato inizio a Mine Action unit, Danish Demining Group (DDG), dieci anni or sono. Oggi Mine Action è una componente importante del lavoro umanitario del Consiglio Danese per i Rifugiati. Ogni giorno persone vengono ferite o uccise da mine o materiali inesplosi.

“Le mine e i materiali inesplosi sono ancora un enorme problema nei paesi di tutto il mondo lacerati da guerre attuale o antecedenti” afferma Anette Christoffersen, Capo del DDG. “Le persone vengono ferite dai residuati di guerra e non soltanto le donne e i bambini sono a rischio.”

Mine Action unit, DDG, è stata istituita all’inizio del 1998 proprio dopo la firma da parte della Danimarca della Convenzione di Ottawa. Finora 156 Stati hanno sottoscritto la convenzione e si sono conseguentemente impegnati a vietare l’uso delle mine anti-uomo. La Convenzione inoltre proibisce ai paesi di sviluppare, produrre, conservare o trasferire mine anti-uomo. (…)

La DDG opera, tra gli altri paesi, in Afghanistan, che è uno degli Stati più contaminati del mondo. Circa quattro milioni di Afgani vivono in posti contaminati da mine e materiali inesplosi. “A partire dal 1998 abbiamo liberato più di un milione di metri quadri di territorio, e quindi consentito che in queste zone la gente avesse libero accesso alla loro terra e alle infrastrutture. Vi è ancora un lungo cammino da percorrere in Afghanistan – una media di quasi 65 persone, specialmente donne e bambini, vengono ogni mese ferite o uccise da mine o materiali inesplosi,” dichiara Anette Christoffersen. (…)

http://www.landmine.de/en.titel/en.news/en.news.one/index.html?entry=en.news.0f6c05077e130000

 

 

Energia e sicurezza

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Eco-energia: a Bolzano rassegna Klimahouse sull’efficienza energetica e sull’edilizia sostenibile

Bolzano, 14 gennaio - Al via giovedì 17 gennaio la terza edizione di Klimahouse, Fiera internazionale specializzata per l’efficienza energetica e l’edilizia sostenibile. La kermesse mostra al pubblico le numerose soluzioni tecniche che si possono adottare per risparmiare energia negli edifici e avere una buona efficienza energetica. In particolare, il progetto ‘‘CasaClima’’ sviluppato in Alto Adige, si è imposto come modello da seguire in tutta Italia: una nuova norma edilizia, in vigore nella città di Bolzano da maggio 2007, prevede che tutte le nuove costruzioni abbiano le caratteristiche di una CasaClima B, cioè un consumo massimo di 50 kwh/mq/anno (kilowattora per metro quadro l’anno). Le case devono inoltre utilizzare obbligatoriamente l’energia solare per almeno il 25% del fabbisogno termico. (…)

Klimahouse sarà partner ufficiale della campagna “Energia sostenibile per l’Europa 2005-2008” a partire da questa edizione. La campagna è un’iniziativa della Commissione Europea volta ad aumentare la sensibilizzazione pubblica e a promuovere la produzione e l’uso dell’energia sostenibile presso l’intera collettività. La campagna è stata promossa per ridurre il consumo energetico nei Paesi dell’Unione Europea, la dipendenza dall’importazione di combustibili fossili nonché le emissioni di biossido di carbonio, contribuendo così a rallentare il processo di surriscaldamento globale. (…)

http://www.lanuovaecologia.it/iniziative/fiere/8941.php

 

ENEL: Un “Diamante” che produce energia dal sole

Firenze, 10 gennaio - Intesa per l’installazione nel Parco di Pratolino (FI) del “Diamante”, un impianto fotovoltaico sperimentale, ideato dalla Ricerca Enel con l’Universita’ di Pisa. L’energia elettrica prodotta, in grado di soddisfare le esigenze di un piccolo condominio, può essere usata immediatamente o accumulata sotto forma di idrogeno. (…)

In occasione della firma, Enel ha installato nel cortile del Palazzo Medici Riccardi, oggi sede della Provincia di Firenze, un modello in scala ridotta del Diamante per esporne nel dettaglio il funzionamento e le future azioni di collaborazione con la Provincia per la promozione e l’utilizzo di energie alternative. Il Diamante, infatti, oltre che una tecnologia innovativa per la produzione di energia, nasce per integrarsi con luoghi naturali o di particolare rilevanza artistica: assomiglia, infatti, più a un’opera d’arte che ad una centrale energetica ad energia solare. Il Diamante è costituito da una struttura geodetica di otto metri di diametro di dimensioni “auree” (che seguono cioè le proporzioni presenti in natura), fatta di acciaio e ricoperta sulla calotta superiore e nel lato orientato a sud da trentotto pannelli fotovoltaici di silicio policristallino. (…)

L’iniziativa si inquadra nelle iniziative del progetto Ambiente e Innovazione, che vede Enel destinare 4,1 miliardi di euro nel campo dell’applicazione e dello sviluppo tecnologico delle energie rinnovabili e si inserisce in un progetto che impegna gli enti coinvolti ad attivare percorsi virtuosi di diffusione e valorizzazione delle fonti di energia rinnovabili. (…)

http://www.enel.it/attivita/novita_eventi/archivio_novita/diamante_pratolino/

 

Repubblica Democratica del Congo: l’acqua potabile scorre di nuovo per oltre 500 mila persone

21 dicembre 2007 – Due progetti maggiori di fornitura di acqua sono stati recentemente completati con l’assistenza dell’ICRC a Goma e Bukawu, le città più grandi nella parte orientale della Repubbllica Democratica del Congo. “La popolazione di queste due città è esplosa come diretto risultato dei combattimenti nel Kivu del nord e del Sud,” ha affermato Max Hadorn, capo della delegazione dell’ICRC  nel paese. “Le infrastrutture esistenti sono totalmente inadeguate e la mancanza di acqua è stato un serio problema per gli abitanti.”

Il progetto Bukawu, che è stato condotto dall’Ente nazionale dell’acqua, Regideso, è stato completato in meno di due mesi. Rimettendo in funzione una sezione del sistema di distribuzione dell’acqua che fornisce 300 mila persone, porterà sollievo a migliaia di famiglie che sono rimaste senza acqua corrente per tre anni in un’area pesantemente colpita da una serie di epidemie di colera, la più recente nel tardo 2006.

Il progetto Goma, pure condotto in collaborazione con Regideso, ha richiesto due anni di lavoro e 300 mila dollari per il suo completamento. Ha dotato la città della stazione di pompaggio più grande, che è connessa a tre quartieri densamente popolati. Oltre 200 mila persone, comprese molte di quelle costrette a spostarsi dai combattimenti, avranno beneficio dalle nuove strutture. “In situazioni come questa, non dobbiamo scordare che la scarsità di acqua in aree urbane è un problema sia per le famiglie ospiti che per i profughi,” ha detto Florence Dapples, un coordinatore dell’ICRC per i progetti di fornitura dell’acqua.

L’ICRC ha inoltre connesso l’ospedale militare Katindo alla rete esistente di distribuzione dell’acqua e costruito un inceneritore, una fossa per placente e una sala di sterilizzazione. La struttura sta trattando correntemente numerosi pazienti feriti nei recenti combattimenti nel Kivu del nord.

http://www.icrc.org/Web/Eng/siteeng0.nsf/html/congo-kinshasa-news-211207

 

Vertice mondiale sull’energia del futuro

Incontra i  leader, cambia il mondo

Abu Dhabi, 21-23 gennaio - Con la conferma di un elenco formidabile di oratori, di una grande mostra internazionale e di una vasta gamma di eventi in rete, siamo felici di collaborare con Masdar per  presentare il primo Vertice Mondiale sull’Energia del Futuro.

La conferenza tratterà di un ampio numero di argomenti correlati alle future politiche e strategie mondiali energetiche, al renderle possibili – progetti, tecnologie e realtà commerciali, nonché: Respingere i limiti  - energia all’orizzonte del 2028 e oltre. Più un certo numero di temi riguardanti la gestione del carbonio, le scorie, l’energia solare, eolica, i biocombustibili, i trasporti puliti, le proprietà verde e l’architettura sostenibile. (...)

Dal suo debutto nel gennaio 2007, il Vertice Mondiale sull’Energia del Futuro è stato oggetto di notevole sostegno ed entusiasmo da parte di leader di tutto il mondo desiderosi di discutere degli sviluppi futuri in un momento in cui ci si preoccupa sempre più del cambiamento climatico.

http://www.wfes08.com/page.cfm/Link=159/t=m/goSection=14

http://www.wfes08.com/page.cfm/Action=Seminars/t=m

 

Efficienza energetica ed energie rinnovabili: politiche, applicazioni e ricerca

Università di Malta, 29 gennaio

Un  seminario di un giorno sulle politiche, l’applicazione e la ricerca sull’efficienza energetica e le energie rinnovabili è in fase di organizzazione da parte dell’ Istituto per la Tecnologia Energetica dell’ Università di Malta. Il  seminario avrà luogo martedi’  29 gennaio all’ Hotel Coastline, Salina.

La politica da adottare, la ricerca e le applicazioni sull’efficienza energetica e le energie rinnovabili sono diventate di recente aree di grande interesse per il legislatore, i fornitori e gli utenti dell’energia. Diverse Direttive dell’ EU sull’energia si concentrano sull’efficienza energetica quale provvedimento immediato necessario per diminuire il ricorso ai combustibili fossili. Malta è un’isola interamente dipendente dai rifornimenti di combustibile fossile d’importazione e pertanto sarebbe la prima a soffrire delle conseguenze di un cambiamento improvviso nei rifornimenti o nei costi di questo prodotto essenziale. Di conseguenza, Malta dovrebber essere in prima linea nell’applicare delle misure di efficienza energetica nella vita di tutti i giorni. Ugualmente, le tecnologie dell’energia rinnovabile sono importanti per diversificare il mix energetico dell’isola e ridurre l’inquinamento.

Questo seminario intende presentare le politiche esistenti, le esperienze ed esempi di efficienza energetica ed energia rinnovabile che vengono applicati in alcuni paesi europei e a Malta, per aumentare la consapevolezza e stimulare un’ulteriore cooperazione tra le parti interessate. Il  seminario comprende un certo numero di argomenti, incluso efficienza energetica ed energia rinnovabile in Spagna, nel Regno Unito e a Malta. Verrà inoltre presentata una mostra di società attive nel settore dell’efficienza energetica.

http://www.um.edu.mt/newsoncampus/events

 

2008 Il summit di Jowa per i combustibili rinnovabili – Johnstone, IA, 31 gennaio

Il secondo summit annuale per i combustibili rinnovabili avrà luogo giovedì 31 gennaio 2008 dalle 13.00 alle 17.00 al Polk County Convention Center.

L’elendo degli argomenti in discussione comprende “Un futuro sostenibile per i combustibili rinnovabili”, “I combustibili del futuro hanno bisogno di mercati futuri” e “Vitalità economica dei combustibili rinnovabili”.

L’associazione per i combustibili rinnovabili di Jowa (IRFA) riunisce i prodotti dell’etanolo e del biodiesel di Jowa per favorire lo sviluppo e la crescita dell’industria statale dei carburanti rinnovabili attraverso l’istruzione, la campagna promozionale e lo sviluppo delle infrastrutture. IRFA è impegnata a rendere Iowa un leader nella produzione di combustibili rinnovabili e dei prodotti dal valore aggiunto ad essi associati.

http://www.iowarfa.org/

 

 

Ambiente e natura

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Cambiamento climatico: una sfida crescente per lo sviluppo e la riduzione della povertà

di Lennart Båge, Presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), pubblicato nel libro ufficiale del Meeting dei Capi di Governo del Commonwealth (CHOGM)

Nel 2007 il mondo si è concentrato sui cambiamenti climatici come mai prima, a seguito del rapporto del Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) che ha messo a tacere ogni dubbio sul contributo dell’uomo al riscaldamento globale. Il panel ha riscontrato che il riscaldamento è inequivocabile ed ha affermato con una certezza di almeno il 90% che l’aumento delle temperature medie registrato negli ultimi cinquanta anni non è dovuto ad una naturale variazione climatica ma all’attività umana. (…) L’agricoltura è la fonte primaria di sopravvivenza della maggior parte della popolazione rurale povera ed è l’attività umana colpita più direttamente dal cambiamento del clima. Nei mesi successivi al rapporto sono state spese milioni di parole sui cambiamenti climatici ed i loro effetti, concentrando l’attenzione su come rallentare il passo del cambiamento climatico e su come aiutare la popolazione ad affrontarne gli effetti; tuttavia bisogna sottolineare che si è parlato e scritto molto poco a proposito delle persone maggiormente colpite dal fenomeno, i poveri che vivono nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo, ed ancora meno attenzione è stata posta sul contributo di queste persone al rallentamento del riscaldamento. (…)

La popolazione povera delle zone rurali può svolgere un ruolo primario nelle attività che complessivamente porterebbero ad una riduzione significante delle emissioni; i governi e i legislatori devono però attivare gli un sistema di incentivazione adeguata per far sì che questo si verifichi, un sistema che preveda in particolare compensazioni e pagamenti per i servizi ambientali forniti dalla popolazione povera. Con incentivi appropriati ed innovativi, gli agricoltori poveri, chi vive nelle foreste e la popolazione indigena possono dare un contributo importante alla riduzione delle emissioni e alla produzione di anidride carbonica.

I cambiamenti climatici avranno effetto su tutti noi, ma mettono a dura prova lo sviluppo e la riduzione della povertà e, di conseguenza, il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. I nostri sforzi saranno più efficaci se riconosciamo che la popolazione povera delle zone rurali è l’efficace custode delle risorse naturali; in base a questo dobbiamo anche assicurarle l’accesso alla tecnologia e al finanziamento di cui ha bisogno per contrastare i cambiamenti climatici ed essere parte attiva nella soluzione del problema. Ascoltando la popolazione povera delle zone rurali durante la pianificazione di processi di adattamento e di mitigazione possiamo ridurre i rischi del cambiamento climatico e accelerare nello stesso tempo il processo verso un mondo senza povertà.

http://www.ifad.org/events/op/2007/commonwealth/index.htm 

 

 

Religione e spiritualità

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Appello alla preghiera e all’azione – 15-18 gennaio

Studenti e giovani richiamano alla preghiera e all’azione per l’unità cristiana.

Dal 18 al 25 gennaio 2008 i cristiani di tutto il mondo celebreranno il 100° anniversario della settimana di preghiera per l’unità cristiana. In questa occasione noi, le più importanti organizzazioni globali di studenti e giovani cristiani ed i giovani rappresentanti diverse chiese facciamo appello a tutti i nostri membri per passare all’azione e far sentire la nostra voce per l’unità cristiana (…).

Tra i cristiani di tutto il mondo la settimana di preghiera è diventata uno dei più simbolici ed energici segni dell’unità cristiana.

http://www.eyce.org/modules.php?op=modload&name=PagEd&file=index&topic_id=3&page_id=727

 

UNESCO – Le tradizioni religiose africane s’incontrano con l’islam, il cristianesimo e il laicismo – Parigi, 15 gennaio

Intellettuali e scienziati s’incontrano per riflettere sul tema del dialogo interreligioso ed esaminare il problema delle diverse religioni dell’Africa, dei rapporti tra loro, del loro influsso sulla cultura e del laicismo presente in diversi paesi.

Questo meeting è organizzato per il 15 gennaio 2008 nel quartier generale dell’UNESCO e sarà seguito da una tavola rotonda il giorno 16 gennaio.

L’ incontro è organizzato dal Centre international francophone d’échanges et de réflexion (CIFER), dall’Unione Mondiale delle Religioni per la Pace, dalla Société des Africanistes con l’assistenza della delegazione fissa del Senegal per l’UNESCO.

http://portal.unesco.org/culture/en/ev.php-URL_ID=35940&URL_DO=DO_PRINTPAGE&URL_SECTION=201.html

 

Islam: a Bruxelles 400 Organizzazioni firmano Carta Musulmani d'Europa

No al terrorismo, rispetto per le altre religioni e diritti alle donne punti centrali del documento

Bruxelles, 10 gennaio – Luisa Morgantini, Vicepresidente del Parlamento Europeo, comunica: “Per la prima volta la società civile musulmana del nostro continente raggruppata in oltre 400 associazioni e organizzazioni islamiche parla con una sola voce per ribadire “No al terrorismo, rispetto per le altre religioni e diritti alle donne”: il codice di buona condotta sottoscritto oggi a Bruxelles è un chiaro e prezioso impegno per la costruzione di un'Unione Europea del dialogo e del rispetto delle differenze e rappresenta un passaggio storico anche per i musulmani in Europa che si costituiscono come un soggetto attivo per il riconoscimento della loro religione” lo ha dichiarato Luisa Morgantini, Vice Presidente del Parlamento Europeo in occasione della firma, oggi a Bruxelles, della Carta dei musulmani d'Europa, documento in sei pagine voluto dalla Federazione delle organizzazioni islamiche europee e appoggiato dai maggiori organi religiosi islamici dell’UE e della Russia. (…) Non c’è dubbio che – come dice anche la Carta- "il riconoscimento dei musulmani come comunità religiosa europea" favorisce la conoscenza reciproca, il dialogo, la pace e contribuisce al benessere delle nostre società rimuovendo estremismo, esclusione e  ghettizzazione.

Mi auguro che da questa presa di posizione tutte le forze politiche in Europa e in Italia, in primo luogo i sindaci e partiti come la Lega Nord che praticano discriminazione e impediscono la costruzione delle moschee, imparino a rispettare tutte le religioni. Credo inoltre che sia fondamentale ribadire un comune credo nella neutralità e laicità degli Stati e la necessità di un agire imparziale da parte dei Governi UE che permetta a tutte le religioni in eguale misura di esprimere i propri valori e diritti”.

luisa.morgantini@europarl.europa.eu  www.luisamorgantini.net

 

Giornata mondiale della religione – 20 gennaio

La giornata mondiale della religione, celebrata in più di 80 paesi la terza domenica di gennaio, aiuta ad accrescere la comprensione e l’armonia interconfessionali.

L’obiettivo della giornata mondiale della religione è incoraggiare la creazione della comprensione e dell’armonia tra le varie confessioni, dando rilievo ai comuni denominatori che sottostanno a tutte le religioni. Il messaggio della giornata mondiale della religione è che l’umanità, la quale proviene da una sola origine, deve ora sforzarsi di riconciliare ciò che è stato separato.

http://www.worldreligionday.org/

 

La via di Gesù e quella del Buddha per il risveglio – 25–27 gennaio

Albuquerque, NM – Le Quattro nobili Verità sono l’essenza distillata dell’insegnamento del Buddha. In questo ritiro sarà presentata e analizzata ciascuna di queste nobili Verità, dando particolare rilievo alla presenza di ogni nobile Verità nel cuore dell’appello di Gesù al risveglio della presenza di Dio in ogni aspetto della nostra vita quotidiana.

http://www.monasticdialog.com/events.php#36

http://www.cacradicalgrace.org/conferences/JB/

 

 

Cultura e educazione

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Un progetto di alfabetizzazione è partito con un famoso esploratore africano

di Susie Ma 

Notizie del Rotary International, 26 dicembre 2007 – L’esploratore africano Kingsley Holgate si è associato con gli Stati Uniti e i Rotary Club Sud Africani in una missione umanitaria attraverso 33 nazioni africane per distribuire libri ai bambini poveri. I libri provengono da un progetto di alfabetizzazione capeggiato dal Distretto 5890 del Texas e dal Distretto 9300 in Sud Africa. Il progetto, chiamato “libri per il mondo,” si sforza di fornire materiali per la lettura e la scrittura là dove ve ne sono pochi disponibili. I club degli Stati Uniti hanno raccolto i libri e i club sudafricani li hanno distribuiti.  Il progetto è partito dopo un incontro tra Charlie Clemmons, ex governatore del Distretto 5890 in Texas e Edward Popo, ex governatore del Distretto 9300 in Sud Africa. “Ho detto ‘Vi seppelliremo sotto i libri’,” così ricorda Clemmons di quell’incontro nel 2000.”Così negli ultimi sette anni abbiamo lavorato per seppellirli sotto i libri e per gli ultimi sette anni hanno incrementato la distribuzione.”

Il progetto ha ricevuto una forte spinta quest’anno quando i Rotariani del Distretto 9300 hanno cominciato a lavorare con Holgate per distribuire i libri e pubblicizzare il progetto. Holgate, che è stato paragonato all’avventuriero scozzese David Livingstone, ha attraversato a piedi l’Africa con sua moglie e suo figlio negli ultimi dieci anni. I suoi viaggi sono stati trasmessi sui canali televisivi di National Geographic. Nell’aprile 2007 cominciò una spedizione di un anno attorno al perimetro dell’Africa. Holgate e il suo team vanno distribuendo librerie mobili – bauli di colore marrone chiaro con l’emblema del Rotary che contengono libri e penne – alle scuole e alle librerie lungo il loro cammino. Distribuiscono inoltre zanzariere e occhiali come parte della missione.

Per il progetto-libro sono stati inviati 19 container di libri da Houston a Johannesburg, Sud Africa, durante quest’anno. Ogni container da 40 piedi contiene almeno 50 mila libri, per un peso di 20 tonnellate. Il Distretto 9300 in Sud Africa ha recentemente aperto un nuovo centro di distribuzione per tenere dietro alla domanda e alle donazioni. I libri provengono da scuole, librerie, individui e Rotary Club in 16 Stati negli Stati Uniti come pure in Canada e Australia. Non soltanto i libri regalati trovano una nuova vita, ma così pure i container. Essi sono grandi abbastanza da poter essere convertiti in aule, cliniche mediche o librerie.

Il progetto è sostenuto da individui, club e donazioni collettive e da fondi elargiti dalla Fondazione Rotary. Quest’anno il progetto ha ricevuto una sovvenzione paritaria di 12.500 dollari da parte della Fondazione. L’acquisto di un container e il suo invio in Sud Africa costa 7.700 dollari.

Lo scorso anno 20 container sono stati acquistati e inviati al costo di 134.800 dollari. Quest’anno i Rotariani stimano che spenderanno 288 mila dollari per inviare libri del valore di listino di circa 20 milioni di dollari. “È tutto volontariato” afferma Clemmons. “Ogni dollaro nel programma va in libri o container o spedizioni.”

http://www.rotary.org/en/MediaAndNews/News/Pages/071220_news_bookcollection.aspx

 

 

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Prossimo numero: 8 febbraio 2008.

 

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L’Associazione ha sede in Roma, via Antagora 10. E-mail: s.tripi@tiscali.it

 


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