Good News Agency – anno VI, n° 11

 

Settimanale - anno VI, numero 11 – 16 settembre 2005

Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi

Registrazione presso il Tribunale di Roma  n. 265/2000 del 20-6-2000

Good News Agency - l’agenzia delle buone notizie - riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite, delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco di un giorno. Ricerche editoriali a cura di Fabio Gatti. Good News Agency esce a venerdì alterni in inglese e il venerdì seguente in italiano, con traduzioni a sua cura; è distribuita per via telematica ad oltre 3.700 media in 48 paesi e ad oltre 2.800 ONG e associazioni di volontariato.

E’ un servizio gratuito dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, ente morale associato al Dipartimento della Pubblica Informazione dell’ONU. L’Associazione è stata inoltre riconosciuta dall’UNESCO quale “attore del movimento globale per una cultura di pace” ed è stata inclusa nel sito http://www3.unesco.org/iycp/uk/uk_sum_monde.htm

 

Sommario

Legislazione internazionaleDiritti umaniEconomia e sviluppoSolidarietà

Pace e sicurezzaSaluteEnergia e sicurezzaAmbiente e natura

Religione e spiritualitàCultura e educazione

Costruendo una cultura di pace: intervista con Federico Mayor

 

 

Legislazione internazionale

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In vigore da oggi norme più restrittive per la pesca nel Mediterraneo

L’obiettivo è salvaguardare gli habitat dei fondali marini e ridurre gli scarti di cattura

Roma, 5 settembre – Entrano in vigore da oggi nuove norme sulla pesca nel Mediterraneo, stabilite per proteggerne le risorse marine. Le nuove misure sono state decise collegialmente dai 24 paesi membri della Commissione Generale sulla Pesca nel Mediterraneo, un organismo affiliato alla FAO, e vengono adesso adottate a livello nazionale.

Tra le nuove misure da oggi in vigore vi è il divieto dell’impiego di reti a strascico e draghe a profondità superiori ai mille metri. In linea con quello che la FAO definisce “un approccio cautelativo alla gestione della pesca”, il divieto mira a proteggere i fragili habitat dei fondali marini più profondi e le specie ittiche a crescita lenta che vi abitano – che a loro volta costituiscono spesso importante fonte di cibo per altre specie molto diffuse commercialmente, che vivono in acque meno profonde. Nei paesi mediterranei da oggi le draghe usate dovranno avere una dimensione di maglia superiore ai 40 mm nella sezione finale del sacco della rete, così da lasciar passare i pesci più giovani e di dimensioni piccole.  Questo aiuterà a preservare gli stock riproduttivi e anche a ridurre la pesca accidentale di specie non volute. 

I paesi membri della Commissione hanno anche stabilito di istituire un registro unico centralizzato in cui immatricolare tutte le imbarcazioni di oltre di 15 metri di lunghezza, che sono già in possesso di autorizzazione alla pesca a livello nazionale.

Qualsiasi imbarcazione in quell’ordine di grandezza che non figura in questo nuovo registro sarà considerata non autorizzata ad operare nelle acque del bacino del Mediterraneo e se sorpresa a pescare, sarà soggetta a sanzioni nell’ambito delle giurisdizioni nazionali dei singoli paesi. (…)

http://www.fao.org/newsroom/

 

 

Diritti umani

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Iniziativa HIAS aiuterà i rifugiati traumatizzati del Sudan in Ciad

New York, 31 agosto – A causa della diffusa preoccupazione per la condizione dei rifugiati sudanesi in Ciad, la Hebrew Immigrant Aid Society (HIAS) e il Forum Israeliano per gli Aiuti Umanitari (IsraAid) hanno lanciato un’iniziativa per i rifugiati sudanesi in Ciad. (…) L’iniziativa ha ricevuto il sostegno dei membri della coalizione IsraAid tra cui l’organizzazione B'nai Brith, l’American Jewish Committee e Ve'ahavta, il Comitato ebraico umanitario e di soccorso del Canada. (…)

L’iniziativa congiunta HIAS-IsraAid mira a rafforzare le condizioni socio-psicologiche dei rifugiati e a portare le competenze necessarie per sopravvivere ed essere attivi all’indomani di un periodo di estrema violenza. Fine ultimo dell’iniziativa è preparare i rifugiati a  riassumere il controllo della propria vita e a trovare possibili soluzioni durevoli al loro dislocamento, sia che queste prevedano il ritorno in Sudan, l’integrazione con la popolazione ospitante del Ciad, o la sistemazione in un altro paese. (…)

http://www.interaction.org/newswire/detail.php?id=4310

 

Nuova pubblicazione dell’UIL sugli standard internazionali del lavoro

Ginevra (ILO News), 30 agosto – L’Ufficio Internazionale del Lavoro (UIL) ha emesso una nuova pubblicazione che fornisce un quadro generale degli standard lavorativi su settori che vanno dal lavoro forzato a quello minorile, dalla libertà di associazione al contratto collettivo, dall’equità sul lavoro ad altri argomenti chiave nell’ambito lavorativo. "Rules of the game: a brief introduction to International Labour Standards" (Le regole del gioco: una breve introduzione agli standard lavorativi internazionali) è stato preparato dall’International Labour Standards Department dell’UIL ed è scritto per un pubblico generico allo scopo di aumentare la consapevolezza globale su questi standard. Viene discussa l’importanza delle Convenzioni e Raccomandazioni dell’UIL e il modo in cui vengono applicate e controllate. Adottate da rappresentanti dei governi, operai e impiegati, gli standard lavorativi internazionali dell’UIL stabiliscono un quadro legale a livello internazionale per promuovere la giustizia sociale nell’economia globale moderna. (…) Rules of the game è disponibile in lingua inglese, francese e spagnola, e a breve una versione in lingua araba.

http://www.ilo.org/public/english/bureau/inf/pr/2005/33.htm

 

Conferenza europea su povertà e disabilità in Europa – Bucarest, 20-23 ottobre

La conferenza su povertà e handicap mentale, organizzata da Inclusion Europe in collaborazione con Inclusion International e Inclusion Romania nel quadro del programma NFU su povertà e disabilità, si terrà presso l’hotel Ibis Parliament, a Bucarest, il 21-22 ottobre 2005 con il patrocinio del Presidente della Romania Traian Bãsescu,.

La conferenza riunirà rappresentanti di famiglie, governi ed esperti di diversi settori provenienti da tutta Europa chiamati a rivedere i risultati e le analisi della ricerca che Inclusion Europe ha condotto sulla condizione di persone con handicap mentali e delle loro famiglie in relazione alla povertà in tutta Europa. Verranno inoltre valutate possibili azioni da intraprendere al fine di migliorare la situazione di questi gruppi sociali.

I partecipanti alla conferenza affronteranno anche tematiche quali il rapporto tra basso reddito, povertà ed esclusione sociale, politiche contro la disoccupazione di soggetti con handicap mentali e la presenza di quest’aspetto nelle politiche nazionali, comunitarie e mondiali. (…)

http://www.inclusion-international.org/en/news/17.html

 

 

Economia e sviluppo

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Informatica e comunicazione per creare posti di lavoro e ridurre la povertà

Beirut, 1 settembre (United Nations Information Service) – L’Agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo economico e sociale dei paesi dell'Asia (UNESCWA) ha pubblicato uno studio sull’informatica e la comunicazione per creare posti di lavoro e ridurre la povertà mirato a mettere in luce le viarie possibilità correlate all’informatica e alla comunicazione (ICT) per affrontare il problema della creazione di posti di lavoro e della riduzione della povertà nell’Asia occidentale.

Lo studio è indirizzato a politici nel campo dei problemi sociali appartenenti al settore privato, a organizzazioni non governative (ONG) e ai governi, in particolar modo i ministeri per il lavoro e gli affari sociali. Vengono rivisti studi di casi specifici sulla riduzione della povertà, in modo particolare tra i giovani e le donne, viene presentato un piano di implementazione e le modalità e vengono consigliate delle politiche e un numero di progetti prioritari per la regione.

Secondo questo studio, il settore ICT rappresenta un nuovo mezzo per eliminare la povertà, dare maggiore indipendenza alle comunità povere e fornire accesso alle risorse vitali e alle informazioni.

http://www.escwa.org.lb/

 

Situazione dei boschi e dei prodotti boschivi in Serbia - Montenegro

Ginevra, 23 agosto – Il documento di discussione n.40 di Ginevra su “Legnami e foreste, situazione dei boschi e dei prodotti boschivi: la Serbia ed il Montenegro” continua la serie  di profili nazionali che forniscono informazioni generali su boschi e prodoti boschivi. Questo settore in Serbia e Montenegro, così come in altre nazioni balcaniche, è stato duramente colpito durante gli sconvolgimenti politici ed economici che avvennero nella regione, ed ha sofferto di conseguenza in maniera rilevante.

Attualmente la situazione è tale da suggerire che questa nazione possa in maniera graduale ripristinare  la passata capacità di esportare materiale boschivo. Si tratta di uno sviluppo auspicabile che, se sostenuto, può favorire l’afflusso di capitali per poter investire in ammodernamenti e possibilità di espansione nella nascente economia di mercato.

Questo documento è rivolto sia ad esperti locali che stranieri, dal momento che molte di queste informazioni sono sconosciute e difficili da reperire. Il documento contiene dati ed analisi su risorse forestali, industria della trasformazione del legno, commercio, sfruttamento, prezzi, istituzioni e regole di condotta in Serbia-Montenegro

http://www.unece.org/press/pr2005/05tim_p06e.htm

 

Agricoltura e dialogo interculturale: questo il tema della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, 16 ottobre

Roma, 5 agosto - 'Agricoltura e dialogo interculturale' è il tema della Giornata Mondiale dell’Alimentazione di quest’anno, ha annunciato oggi la FAO. La Giornata si celebra ogni anno per ricordare il giorno in cui fu fondata l’organizzazione nel 1945. Quest’anno la celebrazione si terrà domenica 16 ottobre presso la sede FAO a Roma; la Giornata  verrà osservate in oltre 150 paesi.

Il tema richiama il contributo di diverse culture all’agricoltura mondiale sottolineando come un sincero dialogo interculturale sia un presupposto fondamentale per la lotta contro la fame e il degrado ambientale. (…) Nell’agricoltura, il dialogo interculturale avviene nel corso di incontri e negoziati commerciali ed ogni volta un esperto proveniente da una cultura presenta all’altro qualcosa di nuovo nella ricerca o sul campo. (…)

La FAO stima che 852 milioni di persone nel mondo soffrono ancora la fame. Nel corso del Summit mondiale sull’Alimentazione tenutosi a Roma nel 1996 e ancora nel Summit del 2002 cinque anni dopo, i leader si sono impegnati a dimezzare tale cifra entro il 2015. Gli obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite per il Millennio impegnano inoltre i leader mondiali a dimezzare il numero di persone che soffrono di fame garantendo al tempo stesso una sostenibilità ambientale.

La Giornata Mondiale per l’Alimentazione offre quindi un’opportunità a livello locale, nazionale e internazionale per un ulteriore dialogo e per rafforzare la solidarietà su queste tematiche. Di seguito l’indirizzo del sito web della Giornata:

http://www.fao.org/wfd/index_en.asp

 

 

Solidarietà

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Rotary: solidarietà concreta per la ripresa dell’attività ittica in Tailandia

Verona, 12 settembre - A sud di Pucket, una comunità di pescatori tailandesi ridotti alla fame dallo tsunami è stata letteralmente rimessa in mare dall’impegno congiunto del Distretto Rotary e di alcuni Club del nord-est Italia, con il sostegno in loco dell’ attivissimo Club di Eastern Seabord di Pattaya.  Questo impegno congiunto ha consentito il successo di un progetto di costruzione di ben 16 pescherecci, che sono stati quindi consegnati alla comunità.

Lo stato di avanzamento dei lavori di costruzione è stato documentato ogni 15 giorni dal Club tailandese con l’invio di foto molto significative e incoraggianti al Distretto Rotary, e questa documentazione fotografica ha mantenuto alta l’attenzione e la partecipazione dei Club all’iniziativa. Il progetto, che ha catalizzato sia l’impegno finanziario che organizzativo dei Club promotori e sostenitori, ha ricevuto uno ‘stanziamento paritetico’ dalla Rotary Foundation che ha raddoppiato l’ammontare dei fondi raccolti dai Club. 

Visto il pieno successo dell’iniziativa, è stato varato un secondo progetto, con analoga richiesta alla Rotary Foundation di raddoppio dei fondi raccolti dai Club, per fabbricare altri 5 o 6 pescherecci da consegnare entro l'anno.  Per ulteriori informazioni scrivere a:

Franco Kettmeir fkettmeir@alice.it   Alvise Farina alvise.farina@libero.it

 

Sud Africa: le agenzie accolgono con favore la donazione della CE per gli aiuti alimentari

Johannesburg, 2 settembre (IRIN) – Le agenzie umanitarie hanno accolto con favore la donazione di 5,4 milioni di dollari da parte della Commissione Europea (CE) per gli aiuti alimentari destinati a migliaia  di persone affamate dello Zimbabwe, Lesotho e Swaziland nei prossimi mesi, ma lanciano l’allarme perché ci sarà bisogno di altri aiuti. “Abbiamo bisogno di altre risorse per un valore di 194 milioni di dollari, non abbiamo praticamente niente per i mesi da gennaio a marzo del prossimo anno”, afferma il Direttore regionale del Programma Alimentare Mondiale delle NU (PAM) Mike Sackett. (…).

La donazione della CE segue la lettera del Segretario Generale delle NU Kofi Annan indirizzata a 27 capi di stato all’inizio di agosto, che segnalava l’urgenza di trovare fondi per “evitare una catastrofe” nel sud Africa, dove più di 10 milioni di persone devono convivere con carenze alimentari. L’impegno bilaterale tra gli stati membri dell’Unione Europea, così come la donazione della CE, copre il 50 per cento delle necessità alimentari totali in Zimbabwe.

L’agenzia per gli aiuti umanitari afferma che i contributi europei insieme a quelli regionali del PAM, 53 milioni, sono stati sufficienti a coprire la fornitura e la distribuzione di circa 111.000 tonnellate di cibo nella regione. (…)

http://www.irinnews.org/

 

Le agenzie umanitarie statunitensi hanno già inviato oltre tre milioni di dollari per ricostruire e ammodernare gli ospedali oncologici.

Tblisi, Georgia, 30 agosto – Avvicinandosi al Centro oncologico nazionale sulle pendici di una collina che guarda l’antica capitale, l’edificio a più piani nell’austera architettura sovietica degli anni ’70 sembra un po’ malridotto. Arrivando davanti all’edificio si nota ancora meglio l’aspetto un po’ logoro e, all’interno, le scale di cemento sbriciolato conducono a piani con muri diroccati e  corridoi polverosi e bui. Ma tra le macerie ci sono anche corsie pulite e ben illuminate, ricostruite e riammobiliate da agenzie umanitarie statunitensi. La Counterpart International e la National Cancer Coalition (Coalizione Nazionale contro il Cancro, NCC) sono due associazioni non profit che, insieme al Dipartimento di Stato americano, sono citate nelle lucide targhe di ringraziamento che adornano le corsie ricostruite. (…)

Per ulteriori informazioni consultare il sito www.nationalcancercoalition.org

http://www.counterpart.org/dnn/Default.aspx?tabid=49&metaid=F9VM4441-a63

 

La Caritas continua ad occuparsi delle necessità alimentari in Niger

Città del Vaticano, 20 agosto – La Caritas Niger (Caritas Développement Niger – CADEV), con il sostegno di molti membri della Caritas, sta lavorando attivamente nella riduzione degli effetti negativi della grave carestia in Niger, dove oltre 2,5 milioni di persone corrono il rischio di morire di fame, di essere malnutriti e sono vulnerabili alle malattie. La siccità e l’invasione di locuste dello scorso anno sono state disastrose per tutta la regione, creando scompiglio nelle attività agricole e portando il tasso di insicurezza alimentare a livelli allarmanti. Nonostante gli aiuti da parte del governo del Niger, delle organizzazioni internazionali e delle ONG siano stati sicuramente utili, i documenti emessi dal sistema di preavviso del Paese evidenziano che la situazione alimentare in sette aree resta estremamente critica. (…)

La Caritas Niger ha risposto alla crisi distribuendo cibo a oltre 1˙200 nuclei familiari (formati mediamente da sette componenti), ed attuando anche programmi “food-for-work” (cibo in cambio di lavoro) nelle regioni di Agadez, Diffa, Dosso, Maradi, Tahoua, Tillabery/Niamey e Zinder. Oltre 32˙000 persone in 134 villaggi hanno beneficiato delle attività “food-for-work”. È stata posta anche attenzione alla creazione di riserve di cereali e alla vendita a prezzi ridotti delle granaglie. (…)

http://www.caritas.org/jumpNews.asp?idLang=ENG&idChannel=35&idUser=0&idNews=3282

 

Altri aiuti cinesi per le Maldive

Malé, Maldive, 15 agosto – Il governo delle Maldive ha lanciato lunedì un progetto finanziato dal governo cinese che offrirà mezzo milione di dollari in aiuti per due isole sperdute delle Maldive devastate dallo tsunami dell’ultimo anno. Il denaro verrà utilizzato per ricostruire e riparare le abitazioni danneggiate dell’isola di Dhaalu Vaanee e Dhaalu Meedhoo, entrambe a circa 150 chilometri dalla capitale Malé. Le isole sono state duramente colpite dallo tsunami che lo scorso dicembre ha colpito il paese, con 94 abitazioni distrutte o seriamente danneggiate. La maggior parte della popolazione delle due isole è stata spostata, e circa otto mesi dopo molti stanno ancora vivendo in rifugi temporanei. “È la prima volta che la Cina, lei stessa un paese in via di sviluppo, ha fornito aiuti per lo tsunami delle Maldive”, afferma Jianguo Shen, di UN HABITAT. Questi aiuti permetteranno di attuare il nuovo programma per le abitazioni delle due isole. “Benché la Cina abbia offerto oltre 20 milioni di dollari per lo tsunami, è insolito che il governo cinese si impegni a dar corso a progetti tramite le Nazioni Unite.”

http://www.unhabitat.org/Tsunami/chinese_aid.asp

 

Continua la distribuzione gratis di cibo in Niger

In Niger continuano le ampie distribuzioni d’aiuti alimentari, mentre il PAM e i suoi collaboratori mirano a raggiungere un totale di 2,65 milioni di persone che lottano contro la fame, con il primo giro di distribuzione d’emergenza. Al 17 agosto, il PAM ha distribuito 1.600 tonnellate d’aiuti alimentari alle ONG sue collaboratrici, e le distribuzioni sono state effettuate da ABC Ecologie e HELP a Tillaberi, da World Vision a Maradi e da PDR/ADM a Tahoua.

In totale, il PAM distribuirà 31,723 di tonnellate quadrate d’aiuti alimentari a 1.85 milione di persone durante il primo giro di distribuzione, mentre il governo del Niger e il Piano Internazionale delle ONG raggiungerà altre 800.000 persone.

In settembre, il PAM condurrà una seconda distribuzione per 1,7 milione di persone; la maggior parte del cibo aiuterà le persone a resistere fino al raccolto in ottobre. (…)

http://www.wfp.org/english/?n=32&k=1801

 

 

Pace e sicurezza

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Referendum in Brasile il 23 ottobre per proibire il commercio delle armi

Viterbo, 12 settembre - Il 23 ottobre in Brasile si svolgerà il primo referendum nella storia di quell'immenso paese: la popolazione tutta sarà chiamata a decidere se vuole proibire il commercio delle armi da fuoco.(…)In Brasile, nel 2004, sono stati 38.000 i morti ammazzati da armi da fuoco: una persona ogni 15 minuti; il 40,8% delle lesioni invalidanti di pazienti dei centri di riabilitazione si devono alle armi. Nel gruppo dei pazienti tra 12 e 18 anni, le armi sono la causa del 61% dei casi di lesioni invalidanti. Il referendum e' importante per il Brasile, per l'America Latina e per il mondo intero. Ci sono in Brasile quasi 18 milioni di armi da fuoco in circolazione. (…)

Ogni anno, in tutto il mondo, circa mezzo milione di esseri umani sono uccisi dalla  violenza armata: una persona al minuto. Ci sono circa 639 milioni di armi leggere nel mondo oggi, e 8 milioni vengono prodotte ogni anno. Le armi purtroppo circolano liberamente in molte zone del mondo attraversate da  conflitti. La loro diffusione incontrollata e il loro uso arbitrario da parte di eserciti regolari e di gruppi armati hanno un costo elevato in termini di vite umane, di risorse  e di opportunità per sfuggire alla povertà. Ogni anno, in Africa, Asia, Medio Oriente e America Latina si spendono in media 22 miliardi di dollari per l'acquisto di armi: una  somma che avrebbe permesso a questi paesi di mettersi in linea con gli "Obiettivi di Sviluppo del Millennio" promossi dall'Onu, eliminare l'analfabetismo (cifra stimata: 10 miliardi di dollari l'anno) e ridurre la mortalità infantile e materna (cifra stimata: 12 miliardi di dollari l'anno).

Per far fronte a questo drammatico problema è nata la mobilitazione internazionale  "Control Arms", lanciata congiuntamente da Amnesty International, Oxfam e Iansa, che si prefigge l'obiettivo dell'adozione di un Trattato internazionale sul commercio delle  armi entro il luglio 2006. Nel nostro paese la campagna e' rilanciata dalla sezione italiana di Amnesty International e dalla Rete italiana per il disarmo. (…)

Per ulteriori informazioni, interviste e approfondimenti:  Amnesty International Ufficio Stampa:  press@amnesty.it  e Rete italiana per il disarmo: segreteria@disarmo.org, sito: www.disarmo.org

Tratto da La non-violenza è in cammino, foglio quotidiano di approfondimento del Centro di ricerca per la Pace di Viterbo - nbawac@tin.it

 

21 settembre: Giornata Internazionale della Pace

La Giornata Internazionale della Pace fornisce un’opportunità per le persone, le organizzazioni e le nazioni di realizzare concreti atti di Pace in una data concordata. Utilizza la Giornata Internazionale della Pace ogni anno per evidenziare il Decennio per una Cultura di Pace e Non-Violenza per i Bambini del Mondo, dal 2001 al 2010. Istituita da una risoluzione delle Nazioni Unite nel 1981, la Giornata Internazionale della Pace è stata celebrata per la prima volta nel settembre 1982. (…) I singoli e le Nazioni, agendo di concerto, fanno veramente una differenza nella qualità delle nostre vite, delle nostre istituzioni, del nostro ambiente, del nostro futuro planetario. Attraverso la cooperazione noi manifestiamo lo Spirito essenziale che unisce noi tra le nostre diverse strade. Come celebrare la Giornata: attraverso vari percorsi alla Pace personale e planetaria: Latest IDP Fact Sheet (MS Word) (…)

Quest’anno deve essere fatto un maggior sforzo globale per chiedere ai leader dei governi ad ogni livello di emanare Proclami e Risoluzioni. In molti casi, le trascorse Proclamazioni e Risoluzioni della Giornata della Pace sono state ottenute da singole persone, famiglie, classi di studenti e organizzazioni locali, con la semplice richiesta ai loro leader di emanarli. (…) Invia le tue attività per la Giornata della Pace a Sentieri verso la Pace, info@pathwaystopeace.org

www.internationaldayofpeace.org

 

Festival della Pace – Assisi, 21 settembre

Uno dei maggiori punti focali per la Giornata Internazionale della Pace sarà il 10° Festival Annuale Internazionale per la Pace ad Assisi. Quest’anno avrà inizio nella Giornata della Pace e comprenderà una vigilia di 24 ore nella più antica chiesa di Assisi, Santa Maria Maggiore, e una Conferenza per la Giornata Internazionale della Pace. Dettagli in:

http://www.idpvigil.com/assisi.html e  http://www.peacefestival.com/

 

Un nuovo reparto nel corpo di polizia della Liberia per proteggere donne e bambini

Monrovia, Liberia, 1 settembre – Facendo un grosso passo verso la creazione di un nuovo ambiente per la protezione delle donne e dei bambini liberiani, una cerimonia innovativa per la costruzione di una speciale struttura per il nuovo Reparto di difesa delle donne e dei bambini della Polizia nazionale liberiana (PNL) si terrà venerdì 2 settembre al Quartiere Generale della Polizia Liberiana. (…) L’innovazione farà parte del varo ufficiale del Reparto della PNL per la Difesa delle donne e dei bambini e della consegna degli attestati a 25 ufficiali della PNL che hanno completato un corso d’addestramento di tre settimane su come affrontare e gestire i casi di violenza sessuale, abusi sessuali e violenze in generale. (…)

“Entrambe queste azioni sono “prime volte” per la Liberia: è la prima struttura di forze di legge mirata a proteggere i diritti e i bisogni delle donne e dei bambini ed è la prima volta che la Liberia ha un’Unità per la loro difesa nell’ambito del corpo di polizia,” ha dichiarato la Rappresentante dell’UNICEF in Liberia, Angela Kearney. (…) Il Reparto per la difesa delle donne e dei bambini della PNL è stato creato dall’UNICEF in collaborazione con la PNL e la Polizia civile UNMIL (CIVPOL).

http://www.unicef.org/media/media_28159.html

 

Seminari sul bando delle mine nel Sudan meridionale

Autore: Pascal Bongard

Rumbek, regione dei laghi, Sudan meridionale, 25 agosto – Il Movimento/Esercito di Liberazione del Popolo Sudanese (Sudan People’s Liberation Movement/Army, SPLM/A), firmatario del “Deed of Commitment for Adherence to a Total Ban on Anti-Personnel Mines and for Cooperation in Mine Action” (Atto di impegno all’adesione al bando totale delle mine antiuomo e di cooperazione nelle azioni anti-mine), in collaborazione con l’organizzazione Geneva Call e la Coalizione keniota contro le mine antiuomo, ha iniziato una serie di seminari regionali sul bando delle mine nel sud del Sudan. Tale serie di seminari è il seguito di una conferenza strategica sull’attuazione dell’Atto di impegno organizzato dalla Geneva Call e dal SPLM/A nel New Site nel 2003. Il primo seminario ha avuto luogo a Rumbek, nella regione dei laghi, dal 27 al 29 luglio 2005. (…)

http://www.icbl.org/

 

 

Salute

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Afghanistan: vaccinazione antipolio per 10 milioni di bambini

2 settembre (UN Wire) – Il Ministero della Salute afgano, sostenuto dall’UNICEF e dall’OMS, ha progettato di lanciare, la settimana prossima, una campagna di vaccinazione antipolio che raggiunga 7 milioni di bambini. Quattro nuovi casi di malattia apportatrice di handicap sono stati finora registrati in Afghanistan quest’anno, ma l’UNICEF afferma  che “la circoscritta natura dei casi – sono stati tutti scoperti nelle province della frontiera meridionale – indica che l’Afghanistan sta vincendo la battaglia contro il virus indigeno grazie a una massiccia campagna che ha visto milioni di bambini vaccinati ogni anno in tutte le comunità del paese.” Oltre 16.000 squadre di vaccinatori e controllori si sposteranno di casa in casa in ogni comunità nello sforzo di garantire che tutti i bambini siano stati raggiunti durante il periodo di tre giorni dal 5 al 7 settembre.

Adnkronos International (Italy)

 

L’Indonesia lancia la più grande campagna del paese per la vaccinazione contro la polio

24milioni di bambini verranno vaccinati per prevenire il diffondersi della malattia in Asia

New York/Ginevra, 29 agosto – Per combattere la più grande epidemia di polio che abbia mai colpito l’Indonesia, e che ora minaccia di diffondersi in altri paesi asiatici, il 30 agosto 24 milioni di bambini saranno vaccinati durante la più grande campagna di vaccinazione di massa che sia mai stata organizzata.

Da marzo, 225 bambini sono rimasti paralizzati a causa del virus della poliomielite che è arrivato all’inizio di quest’anno nel paese. All’inizio era limitato alle due province dell’isola di Java (Banten e Java ovest), ma si sta diffondendo e recentemente ha raggiunto la capitale Jakarta ed anche Sumatra e Java centrale. (…) Il 30 e il 31 agosto, più di 750.000 dottori, agenti sanitari e volontari andranno di casa in casa e lavoreranno presso avamposti predisposti per la vaccinazione in tutta l’Indonesia, per raggiungere più di 24 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni. Con più di 6.000 isole abitate, sparse per tutto il paese, raggiungere tutti i bambini sarà un’impresa. Le autorità indonesiane stanno lavorando con centinaia di ONG presenti sul territorio, e hanno creato una rete di più di 500 squadre di vaccinatori per assicurare che anche i bambini in transito presso stazioni ferroviarie, di autobus, aeroporti e porti vengano vaccinati.

La coalizione per l’eliminazione della polio sta ricevendo sempre più assistenza tecnica e finanziaria dalle autorità indonesiane. A guidare l’impegno della società civile è il Rotary International, che, dal 1985, ha raccolto più di 600 milioni di dollari per sconfiggere la polio. (…)

http://www.unicef.org/media/media_28108.html

 

La donazione di tre milioni di vaccini oseltamivir alla OMS permetterà una pronta risposta all’emergenza del diffondersi dell’influenza

24 agosto – Oggi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha ricevuto la donazione della Roche di tre milioni di vaccini a base dell’antivirale oseltamivir, destinata alle scorte internazionali dell’OMS. L’OMS utilizzerà queste scorte per rispondere prontamente a un’emergenza d’influenza.

Essendo parte dei suoi compiti preparare, individuare e mitigare l’impatto di un’epidemia influenzale, l’OMS sta creando una scorta internazionale di farmaci antivirali per una rapida risposta appena l’epidemia comincerà. In un accordo firmato oggi, Roche si è impegnata a fornire tre milioni di vaccini (30 milioni di capsule) di oseltamivir (Tamiflu) all’OMS, che li distribuirà ai popoli con più grave necessità sul luogo di un’epidemia influenzale emergente.

Oseltamivir potrebbe aiutare a ridurre la malattia e la morte, e quando combinato ad altri farmaci, potrebbe potenzialmente contenere un’epidemia sul nascere o ridurre la diffusione del virus a livello nazionale e internazionale. (…)

http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2005/pr36/en/print.html

 

Cinque milioni di dollari in medicinali e attrezzature mediche per le popolazioni sfollate del Darfur settentrionale.

Washington, 22 agosto – “La tragicità della situazione in Sudan è quasi troppo grande per essere compresa, ma dobbiamo fare del nostro meglio,” ha affermato il presidente di un’agenzia per lo sviluppo privata. Nell’inviare il suo team organizzativo in Darfur, Lelei LeLaulu, presidente di Counterpart International, ha reso noto che la Counterpart inizierà a spedire per via aerea oltre cinque milioni di dollari in medicinali ed attrezzature per ospedali alla nazione africana. La Counterpart creerà anche magazzini e network logistici in collaborazione con Relief International  e altre organizzazioni umanitarie e di sviluppo. (…)

Creata nel 1965, la Counterpart è un’organizzazione non profit umanitaria e di sviluppo con progetti in atto, autonomamente o in collaborazione con altri partner, in oltre 60 Paesi.

http://www.counterpart.org/dnn/Default.aspx?tabid=49&metaid=F9NL5046-4b7

 

 

Energia e sicurezza

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I primi passi di DREAM in Malawi

30 agosto - Il 26 agosto è iniziata l'attività del laboratorio di biologia molecolare, il primo del paese. A 30 chilometri da Lilongwe, capitale del Malawi, si trova Mtengowanthenga, uno dei 153 villaggi del distretto di Dowa. Sono piccoli gruppi di capanne sparse, raggruppate per famiglie; alcune distano un centinaio di metri l'una dall'altra, altre chilometri, ma tutte insieme raccolgono una popolazione di più di 52.000 abitanti dispersi in una realtà profondamente rurale.

Qui sorge l'ospedale delle suore Carmelitane: una piccola "cittadella" nata intorno ad un dispensario, 20 anni fa, che ora è centro di riferimento sanitario per molte persone, anche dalla capitale. Dal 2004 l'ospedale accoglie anche uno dei centri nutrizionali della Comunità di Sant'Egidio in Malawi.

Qui, il 26 agosto, dopo un lungo lavoro di preparazione, e' cominciata l' attività del laboratorio di biologia molecolare. In Malawi è il primo laboratorio di questo tipo , completamente gratuito, per fare le sofisticate analisi che permettono di monitorare i malati di AIDS, sottoposti al trattamento con antiretrovirali. Il laboratorio è stato riabilitato ed equipaggiato dalla Comunità di Sant' Egidio, nel quadro del progetto DREAM, per la cura dell' AIDS e della malnutrizione nel paese.

Il programma, il cui main sponsor è la fondazione Banca Intesa, prevede l' apertura di 10 centri di trattamento dell' infezione da HIV-AIDS, in tutto il paese. Accanto ai centri, il progetto prevede l'attivazione di tre laboratori di biologia molecolare, di cui il primo è quello di Lilongwe, che questa settimana ha iniziato la sua attività di monitoraggio dei pazienti già in cura. (…)

http://www.santegidio.org/it/amicimondo/aids/news/20050828_malawi_inizio_cura.htm

 

 

Ambiente e natura

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Importante documento delinea le risorse naturali come via d’uscita dalla povertà

Londra e Washington D.C., 31 agosto – Varato oggi un documento che sfida l’approccio convenzionale alla lotta contro la povertà, in un momento cruciale per questa attività. Il documento, intitolato World Resources 2005: The Wealth of the Poor: Managing Ecosystems to Fight Poverty (Risorse mondiali 2005: la ricchezza dei poveri: la gestione degli ecosistemi per la lotta alla povertà), evidenzia la necessità urgente di andare oltre i progetti di aiuto, la diminuzione del debito e le riforme commerciali e di concentrarsi sulle risorse naturali locali per combattere la povertà nel globo. (…) Il documento mostra quanto nel passato le organizzazioni ambientali non si siano occupate di povertà e le organizzazioni per lo sviluppo non abbiano tenuto conto dell’ambiente. Il modello riportato nel documento mostra quanto le risorse naturali (terreno, foreste, acqua e pesca), se gestite a livello locale, sono spesso i mezzi più validi per creare ricchezza per le popolazioni rurali povere.

Le decine di studi sui casi elencati nel World Resources 2005 dimostrano come la gestione delle risorse naturali può essere un valido aiuto nella lotta alla povertà. Il controllo di oltre 700˙000 acri di foreste spoglie e di terreno da pascolo, concesso dal governo della Tanzania al popolo Sukuma, ha fatto crescere gli introiti dei nuclei famigliari, migliorato la loro dieta nonché aumentato il numero di alberi e di specie di volatili e di mammiferi. Agli abitanti di Ucunivanua, nelle Fiji, è stato dato il controllo degli allevamenti di mitili e delle acque costiere da parte del governo e, grazie alle restrizioni locali sulla pesca, il numero dei granchi delle mangrovie e dei mitili d’allevamento è aumentato vertiginosamente. In India, il controllo degli spartiacque da parte della comunità ha portato ad un aumento di quasi sei volte del valore monetario del grano coltivato nel paese di Darewadi. (…)

http://newsroom.wri.org/newsrelease_text.cfm?NewsReleaseID=336

 

Un videogame per pc sull’ambiente in 26 lingue, gratis

Copenaghen, 25 agosto – Gli amanti dei videogame di tutta Europa potranno ora giocare a un gioco per pc e, contemporaneamente, imparare nozioni sull’ambiente. L’Agenzia Europea per l’Ambiente a Copenaghen ha lanciato il gioco per pc Honoloko in 26 lingue. Il gioco è disponibile su internet e può essere usato gratis.

Honoloko è progettato come un gioco da tavolo. Mentre si muove su di un’isola, al giocatore vengono continuamente fatte domande sui propri comportamenti ecologici. I punti si guadagnano in base alle scelte del giocatore. Il gioco è studiato per un pubblico di età compresa tra gli 8 e i 12 anni. Lo scopo è di aumentare la consapevolezza e promuovere un cambio di comportamenti. (…)

Il gioco Honoloko è disponibile nelle lingue ufficiali dell’UE più Bulgaro, Islandese, Norvegese, Rumeno, Russo e Turco. È stato studiato assieme all’Ufficio Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e all’Agenzia Europea per l’Ambiente. (…)

http://org.eea.eu.int/documents/newsreleases/honoloko-multilingual-en

 

Rinoceronti neri del Sud Africa aviotrasportati ad una nuova casa

KwaZulu- Natal, Sud Africa, 1 settembre – Quattro rinoceronti neri sono stati trasportati in aereo fuori dalla riserva naturale del Parco di Hluhluwe-iMfolozi nel Natal, in Sud Africa, per far parte di un gruppo di ripopolamento di 20 animali nel Progetto di espansione dell’ habitat selvatico del rinoceronte nero. Il progetto, condotto dal WWF e da Ezemvelo KZN, mira ad aumentare il numero di appartenenti alle specie seriamente minacciate incrementando le aree disponibili per la loro conservazione, riducendo la pressione sulle riserve esistenti e fornendo nuovi territori in cui possano riprodursi rapidamente.

I rinoceronti neri (diceros bicornis minor), che erano stati la specie di rinoceronti più numerosa del mondo, furono drammaticamente  minacciati di estinzione a seguito di una catastrofica ondata di  bracconaggio negli anni ’70 e ’80, che spazzò via il 96 per cento degli esemplari in appena venti anni. Nel momento più critico ne erano rimasti appena 2500. Grazie agli intensi sforzi di protezione da parte di organizzazione come il WWF e Ezemvelo KZN Wildlife, quel numero è gradualmente salito a 3600. (…)

http://www.panda.org/news_facts/newsroom/news.cfm?uNewsID=22819

 

 

Religione e spiritualità

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Esplorare scienza e religione

Cambridge, Massachusetts, Stati Uniti, 2 settembre (BWNS) – Il rapporto tra scienza e religione è stato studiato approfonditamente in occasione della 29ma Conferenza annuale dell’Associazione per gli studi Baha'i, che ha avuto luogo nei giorni 11-14 agosto 2005. Con circa 1.300 partecipanti, la conferenza ha esplorato ogni aspetto del tema, dal ruolo dell’ispirazione nella scoperta scientifica al valore della preghiera nella guarigione. Gli interventi hanno spaziato dalla scala delle scienze sociali e naturali, dalla neuroscienza ai meccanismi quantici, dalla filosofia alla psicologia. Oltre cento oratori hanno presentato i loro interventi nel corso dell’evento di quattro giorni. I partecipanti sono giunti in maggioranza da Stati Uniti e Canada, ma anche da Australia, Austria, Cile, Cina, Francia, Gabon, Germania, Haiti, Israele, Italia, Giappone, Nuova Zelanda, Portorico, Sudan e Regno Unito.

La conferenza è stata organizzata dall’Associazione per gli Studi Baha'i --Nordamerica, una delle 26 organizzazioni sorelle nel mondo che organizzano forum per studiosi e studenti al fine di scambiare idee ispirate ai principi Baha'i. La maggior parte degli interventi si è concentrata sul tema di quest’anno, "Scienza, religione e trasformazione sociale." (…)

http://news.bahai.org/story.cfm?storyid=387

 

Conferenza regionale della Iniziativa delle Religioni Unite-MENA (Medio-Oriente,Nord Africa) Amman, 26-29 settembre

L’Iniziativa delle Religioni Unite (URI) è una rete globale di dialogo interreligioso, impegnata quotidianamente a mantenere viva la cooperazione interreligiosa. La storia di URI-MENA è iniziata da quasi dieci anni , durante i quali attivisti religiosi del Medio Oriente e del Nord Africa, con retroterra musulmano, cristiano, ebraico e druso, hanno promosso molte attività interreligiose per favorire la reciproca comprensione e la pace nella regione, per approfondire e condividere la loro esperienza religiosa e spirituale e per far conoscere la propria vita di tutti i giorni, e anche per  affrontare problematiche globali dell’umanità, attraverso la loro esperienza interreligiosa condivisa.

Quest’anno il tema della conferenza sarà la “Carità”, una tematica che auspica l’incontro della sfera spirituale, sociale ed economica e si interroga sulla nozione dei diritti di proprietà. In che modo in differenti contesti storici, geografici e religiosi, la carità è stata socialmente ed economicamente istituzionalizzata e regolata? (…)

Coordinatori URI-MENA:  mmosaad@uri.org      ystolov@uri.org

 

 

Cultura e educazione

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Il prossimo 23 settembre Gorbaciov incontra Ciampi: Acqua e Sicurezza

Roma, 13 settembre - Il prossimo 23 Settembre Mikhail Gorbaciov, presidente fondatore di Green Cross, sarà ricevuto in udienza privata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Gorbaciov sarà accompagnato da alcuni dei suoi più stretti collaboratori in tema di ambiente e sicurezza. Tra questi Rita Levi Montalcini, Guido Pollice, Gianni Cervetti, Elio Pacilio e alcuni parlamentari.

Il personale impegno di Mikhail Gorbaciov è principalmente diretto ad avviare il percorso per una Convenzione Globale sul Diritto all’Acqua mirata a favorirne l’accesso a tutte quelle persone a cui questo diritto è negato: oltre 1,2 miliardi di persone senza acqua potabile e 2,4 miliardi senza servizi di base e servizi igienici.

Gorbaciov ha proposto questa iniziativa nella scorsa primavera a New York intervenendo alle Nazioni Unite e raccogliendo l’interesse e la disponibilità di paesi del Sud e del Nord del mondo.

Il tema dell’applicazione della Convenzione per la distruzione delle Armi chimiche in Russia, il ruolo dell’Italia e l’impegno di Green Cross saranno il secondo punto dell’incontro.

Nella stessa mattina e sempre al Quirinale alla presenza del Capo dello Stato, Gorbaciov presenzierà alla tradizionale premiazione del Concorso di Educazione ambientale “Immagini per la Terra” promosso da Green Cross Italia e da Verdi Ambiente e Società, arrivato alla XIII edizione.

Dalla materna al liceo e da nord a sud, saranno presenti oltre 200 studenti delle 12 scuole vincitrici che si sono misurate sul tema: “Energie rinnovabili: futuro sostenibile”. (…) 

http://www.greencrossitalia.it/ita/press/press_2005/index.html

 

Medici Senza Frontiere impegnata in Niger denuncia il disinteresse dei TG italiani

 Uno studio congiunto con l’’Osservatorio di Pavia mette in luce questa sconcertante indifferenza

Roma, 8 settembre - Da qualche mese in Niger e nei Paesi circostanti del Sahel si sta consumando una delle più gravi emergenze nutrizionali degli ultimi trent’anni: siccità, cavallette e politiche di mercato miopi hanno esposto alla fame oltre 3 milioni di persone. Tra loro moltissimi dei più fragili – cioè i bambini – hanno già perso la vita.

La BBC inglese per prima ha iniziato a trasmettere immagini strazianti dei piccoli ridotti in fin di vita, seguita immediatamente dall’americana CNN e dai principali network di tutto il mondo. Solo in Italia le televisioni hanno giudicato l’emergenza di scarso interesse.

 Uno studio dell’Osservatorio sulle Crisi Dimenticate – a cura di Medici Senza Frontiere e dell’Osservatorio di Pavia – mette in luce la sconcertante  indifferenza dei TG italiani: nei mesi di Luglio e Agosto 2005  i notiziari di punta (pranzo e prima serata) di Rai, Mediaset e La7 nel loro insieme hanno dedicato appena lo 0,1% del tempo alla crisi nutrizionale in Niger. Vale a dire che su quasi 436 ore di notizie, appena 19 minuti sono stati dedicati alle migliaia di bambini vittime innocenti di una crisi evitabile. Negli stessi mesi circa 10.000 bambini gravemente malnutriti sono stati curati da MSF. (…) Non solo continueremo ad assistere le popolazioni in pericolo ma non smetteremo nemmeno di denunciare il silenzio colpevole dei media che uccide le vittime una seconda volta. Le centinaia di migliaia di sostenitori che abbiamo in Italia ci dicono che non è vero che gli italiani sono interessati solo agli amori Vip e alla cronaca nera! Per questo MSF continuerà a collaborare con l’Osservatorio di Pavia nell’ambito dell’Osservatorio sulle Crisi Dimenticate” dice Stefano Savi, direttore generale di MSF Italia

In Niger MSF interviene in cinque regioni: Maradi, Tahoua, Zinder, Diffa e Dillaberi. Le attività di MSF per rispondere all’emergenza nutrizionale comprendono: 10 centri nutrizionali terapeutici per i bambini in pericolo di vita a Maradi, Aguié, Tahoua, Keita, Dakoro, Zinder (due centri), Tanout, Diffa, Oulame; 35 centri nutrizionali supplementari per bambini moderatamente malnutriti; due unità pediatriche ad Aguiée e a Dan Issa. Da gennaio 2005 sono più di 24.600 i bambini gravemente malnutriti curati da MSF. Attualmente sono in cura, presso i centri di MSF, 9.600 bambini gravemente malnutriti. Dall’inizio del suo intervento, MSF ha distribuito 12.500 tonnellate di cibo. MSF lavora in Niger dal primo gennaio 2005. Attualmente 150 operatori internazionali e più di 800 collaboratori locali portano avanti le attività dell’organizzazione. Il budget 2005 per gli interventi di MSF in Niger ammonta per ora a 14milioni di euro.        

Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa – Tel. 06.44.86.921 – Cell. 335.848.97.61

www.medicisenzafrontiere.it

www.crisidimenticate.it

 

S.V.I. Brescia - Corso di preparazione al Volontariato Internazionale

Brescia, 14 settembre - Lo SVI, Servizio Volontario Internazionale, Associazione bresciana di Volontariato Internazionale (ONG) impegnata a formare ed inviare volontari in Africa e America Latina, propone un corso di preparazione in vista dell’esperienza triennale di volontariato Internazionale. Lo SVI opera attivando progetti di sviluppo al fine di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni più povere avvalendosi prevalentemente di mezzi e risorse reperiti nell’area di intervento, in un’ottica di collaborazione e scambio fra culture. Lo SVI attualmente è presente in otto Paesi dell’Africa e dell’America Latina con 15 volontari in servizio

Il corso S.V.I. è considerato tra i più completi e in grado di fornire conoscenze e competenze di livello elevato in vista della preparazione di volontari internazionali. Il Corso è organizzato in 2 anni scolastici, con inizio da ottobre e conclusione a giugno: (…) La frequenza al corso è aperta a chiunque, senza limiti di età e professionalità e non vincola in alcun modo alla partenza. Gli incontri di presentazione del corso 2005-2006 si terranno sabato  8 e sabato  22 ottobre 2005, dalle ore 15.00 alle 18,00 presso la sede SVI.

segreteria@svibrescia.it   www.svibrescia.it

 

“Inseguendo il sogno”, Mostra Fotografica Giovanile, New York, 12 Agosto-28 Ottobre

Nazioni Unite, New York, 12 Agosto - In una conferenza stampa tenuta presso il Quartier Generale dell’ONU a New York, due giovani, il cui lavoro viene presentato nella mostra dal titolo “Inseguendo il sogno: i volti giovani degli Obbiettivi di Sviluppo del Millennio”, hanno parlato delle loro esperienze tese a sconfiggere povertà, AIDS, segregazione e isolamento. La mostra, che apre i battenti oggi, presenta foto che richiamano ciascuno degli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

Gli otto giovani fotografi, dotati solo di fotocamere di basso costo e monouso, hanno descritto in maniera accurata vite vissute tra povertà ed indigenza in realtà molto diverse tra loro quali Brasile, Cambogia, India, Giamaica, Uganda, Marocco, Ucraina ed il campo profughi di Kyangwali, situato nel Nord dell’Uganda. Oltre alle foto scattate dai giovani, la mostra presenta anche le istantanee del famoso fotografo e capo della giuria della stampa mondiale, Diego Goldberg, argentino.

Thoraya Ahmed Obaid, direttore esecutivo dell’UNFPA, il fondo delle Nazioni Unite per le popolazioni, ha pregato il consigliere dell’UNFPA per i giovani, Kakenya Ntaya, di parlare al suo posto, poiché, ha affermato, “i giovani dovrebbero avere la possibilità di parlare  per se stessi”.

“Oggi il mondo ha il più alto numero di giovani della sua storia. Una buona metà della popolazione mondiale ha meno di 25 anni”, ha detto Kakenya Ntaya; “E’ semplicemente una non scelta quella di porre le necessità ed i diritti dei giovani in attesa o in fondo ad una lista di priorità apparentemente più urgenti”.  (…) 

http://www.unfpa.org/news/news.cfm?ID=658

 

Congresso “Istruzione per i Cittadini del Mondo” - 17-22 ottobre,  Samara, Russia

Nel quadro della Decennio della cultura, della pace e della non-violenza “Attraverso l’Istruzione per i Cittadini del Mondo – alla Cultura della Pace”.

Lo scopo: creare un’ umanità consapevole e una nuova società per la Pace tramite istruzione e cultura sulla base dell’ illimitato potenziale interiore di ogni essere umano. I compiti:

Il congresso è diretto da un team internazionale di educatori che conoscono a fondo le nuove metodologie didattiche del consenso e della cooperazione per lo sviluppo. (…) 

http://worldwithoutborders.site.voila.fr/

 

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Costruendo una cultura di pace

INTERVISTA A FEDERICO MAYOR

di Sergio Tripi

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Federico Mayor, ex-Direttore Generale dell’UNESCO, è ora Presidente della Fundación Cultura de Paz, la quale ha recentemente portato a termine un sondaggio globale che “è stato inviato al Segretariato Generale delle Nazioni Unite per essere trasmesso all’Assemblea generale e poi discusso quest’autunno, trascorsa la prima metà del Decennio della Cultura di Pace e Non-Violenza per i Bambini del Mondo. Questo sondaggio fornisce la prima visione d’insieme sui progressi ottenuti dal movimento globale per una cultura di pace, a partire dal 1999, anno in cui la Risoluzione ONU A/53/243 ne ha sollecitato la fondazione”.

Questa relazione dimostra che “la cultura di pace compie passi avanti nonostante sia quasi completamente ignorata dai mass media, secondo quanto è stato riferito dalla maggior parte delle regioni. (…) “Si è generalmente concordi nel sostenere la necessità di un forte potenziamento dei sistemi di scambio delle informazioni nella seconda metà del Decennio. Sono già in atto alcune importanti iniziative, tra cui quelle descritte nelle relazioni di Good News Agency, Transnational Foundation for Peace and Future Research, Peace Research Information Unità di Bonn, Danish Peace Academy, Education for Peace Globalnet ed International Coalition for the Decade…”

 

1. L’ideale di pace si è fortemente evoluto negli ultimi trent’anni: dal concetto di impossibilità che da una guerra globale possa uscirne un vincitore, chiaramente espresso dalla Commissione Olaf Palme su Disarmo e Sicurezza, al concetto fortemente inclusivo espresso in chiave di unità nella diversità dalla società civile di oggi. Lei pensa che i nuovi valori ormai emergenti stiano additando un ideale di pace etico, concreto e lungimirante, oppure utopistico?

F.M. – I nuovi valori adottati dalle Nazioni Unite nella Dichiarazione e nel Programma d’Azione per una Cultura di Pace e Non-Violenza rappresentano da un lato un ideale di pace etico, concreto e a lungo termine, e dall’altro una visione utopistica nel senso buono del termine.  I grandi cambiamenti storici sono sempre preceduti da visioni utopistiche.  In gran parte, ciò che ieri era ritenuto impossibile è oggi realtà. Siamo fortunati per il fatto che, all’inizio del XXI secolo, le Nazioni Unite siano in grado di offrirci una visione di questo tipo, considerando soprattutto il grado di universalità fornito dall’ONU, che non può essere ottenuto in nessun altro modo. La Dichiarazione ed il Programma d’Azione per una Cultura di Pace e Non-Violenza sono un degno supplemento alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.  Come per quest’ultima, l’ONU non può realizzare da sola una cultura di pace, ma deve poter contare sulla mobilitazione di soggetti statali e non-governativi.  Per questo motivo, è importante che l’ONU abbia invocato un movimento globale per una cultura di pace, riunendo in questo modo tutti questi soggetti attorno ad un obiettivo comune

 

2. Elemento chiave per un cambiamento ormai improcrastinabile è la volontà di condivisione. Alla fine degli anni ’70, la Commissione Nord-Sud condotta da Willy Brandt indicò al mondo che i veri nemici dell’uomo – fame, malattia, analfabetismo – potevano essere completamente sconfitti se i paesi sviluppati avessero deciso di devolvere lo 0,7% del loro PIL ai paesi in via di sviluppo. Questo obiettivo sta ora venendo riproposto con forza. Pensa che ci siano oggi delle condizioni migliori per cui sia possibile concretizzarlo compiutamente in tempi accettabili?

F.M. – La fame, le malattie e l’analfabetismo sono problemi risolvibili, ma solo sulla base di riforme politiche ed economiche.  Troppo spesso sono stati forniti aiuti allo sviluppo che hanno poi determinato un aumento della dipendenza, che sfociava a volte addirittura nello sfruttamento. Personalmente, per quanto riguarda questo problema, negli ultimi anni ho dedicato una gran parte delle mie energie al tentativo di attuare una riforma strutturale delle istituzioni internazionali. Per esempio, i punti esaminati lo scorso anno nel corso del forum UBUNTU comprendevano i finanziamenti delle Nazioni Unite, i processi decisionali delle istituzioni internazionali ed il legame tra l’ONU, le istituzioni di Bretton Woods (Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale) e l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). È necessario modificare il diritto internazionale ed il concetto stesso di sovranità nazionale e soprattutto garantire un maggior grado di democrazia. Le politiche economiche e commerciali devono tendere sempre più al rispetto dei diritti umani e al raggiungimento di un buon livello di occupazione.

 

3. La complessità dei problemi e la scarsità di risorse fanno pensare che gli impegni presi a Johannesburg sugli Obiettivi del Millennio per il 2015 non saranno realizzabili facilmente da parte delle istituzioni soltanto. Alla luce della ricerca sulla cultura di pace appena conclusa dalla Fondazione che presiede, lei ritiene che il quadro di riferimento espresso indichi che la società civile sta facendo la sua parte?

F.M. – I risultati del nostro recente sondaggio sulle iniziative attuate dalla società civile per la promozione di una cultura di pace hanno dimostrato che quest’ultima è molto più attiva su questo fronte di quanto si creda. La maggior parte delle iniziative non viene riportata dai media commerciali ed è inoltre sottovalutata dal mondo accademico e dalle stesse Nazioni Unite. Indubbiamente, la società civile può fare di più (e lo farà), ma è necessario iniziare a comprendere che cosa è già in corso di realizzazione. Il nostro sondaggio è incompleto e, come indicato nel documento riassuntivo, “poiché i mass media non riportano notizie relative alla cultura di pace, si è generalmente concordi nel sostenere la necessità di un forte potenziamento dei sistemi di scambio delle informazioni nella seconda metà del Decennio”.

 

4. Nella ricerca portata avanti dalla Sua Fondazione, alla voce Sviluppo Sostenibile si legge il seguente suggerimento all’ONU: “Una Cultura di Pace (…) può essere costruita solamente di pari passo a misure significative per l’Attenuazione della Povertà che interessino la maggior parte della comunità. Noi riteniamo quindi che, dato l’imprescindibile legame esistente tra Pace ed Attenuazione della Povertà, questi due obiettivi debbano essere portati avanti dal Sistema ONU in maniera innovativa.” Secondo lei, quale potrebbe essere una maniera innovativa efficace?

F.M. – La chiave di tutto è la democratizzazione.  Il Manifesto della "Campagna mondiale per una riforma radicale del sistema delle istituzioni internazionali" invoca un "regime democratico che contribuisca a risolvere i gravi problemi e le sfide che il mondo deve affrontare:

- Lo sradicamento della povertà e la promozione di un modello di sviluppo più equo basato sulla solidarietà e sul totale rispetto delle differenze culturali, naturali e di genere.

- Pace e sicurezza, per l’uomo e per l’ambiente, in tutto il mondo, basate su giustizia e libertà.

- Meccanismi che permettano ai cittadini del mondo ed alle organizzazioni della società civile di essere direttamente rappresentati e di prendere parte ai processi decisionali a livello globale.

Per raggiungere tali obiettivi è necessario che l’ONU sia più forte e più democratico e si trovi al centro di un sistema coerente, democratico, responsabile ed efficiente di istituzioni internazionali. Più esattamente, dobbiamo democratizzare la composizione e le procedure decisionali degli organismi ONU in modo da assicurare un operato efficace e democratico, e riformare ed integrare tutte le altre organizzazioni mondiali multilaterali (FMI, BM, WTO, ecc.) in questi organismi.”

 

5. E’ sempre più evidente che opinione pubblica e giovani costituiscono i due maggiori fattori su cui far leva per operare i cambiamenti necessari alla diffusione di una cultura di pace. Per quanto riguarda il ‘vecchio continente’, il suo sondaggio indica che “in Europa le organizzazioni per la cultura di pace stanno aumentando (…), il principale promotore è la società civile: l’educazione ad una cultura di pace è stata introdotta sistematicamente nei sistemi scolastici di Francia, Grecia, Spagna ed in tutti i corsi di aggiornamento per gli insegnanti in Svezia.” Lei ritiene che maggiori dimostrazioni dell’apprezzamento della cultura di pace da parte dell’opinione pubblica possano accelerare la comprensione e l’impegno su questo fronte da parte dei giovani?

F.M. – L’opinione pubblica è certamente un fattore importante e per questo motivo i media giocano un ruolo chiave, come già stiamo sottolineando, nella seconda metà del Decennio Internazionale per un Cultura di Pace.  Tuttavia non basta, abbiamo bisogno di approcci specifici per coinvolgere i giovani.  Per esempio, ad ottobre di quest’anno le Nazioni Unite e la Fundación Cultura de Paz sponsorizzeranno due settimane di Sostegno dei Giovani alla Cultura di Pace presso l’ONU.  È necessario coinvolgere i giovani in ogni fase dei nostri progetti. 

 

6. L’opinione pubblica sta balzando fortemente in primo piano quale elemento reale che può chiedere e ottenere i cambiamenti necessari per la costruzione di una salda cultura di pace. Usando un’analogia scientifica che mi è cara, ritiene che siamo vicini a raggiungere – come genere umano – quella ‘massa critica’ in grado di produrre i cambiamenti necessari per  esprimere una cultura di pace?

F.M. – Sì, siamo d’accordo sul fatto che, in ultima analisi, la storia è scritta dagli uomini. Mi piace sognare che il XXI secolo sarà, finalmente, il secolo dei popoli!

 

7. Nel 2001 a Roma, il secondo Forum dei Premi Nobel per la Pace sottolineò che “il moderno sistema dei mezzi di comunicazione di massa sta vivendo una crisi senza precedenti che impedisce di dare ai popoli del pianeta un quadro corretto e veritiero della situazione”. La ricerca globale della Fondazione, appena conclusa, indica che “la condivisione dell’informazione è essenziale per lo sviluppo del movimento globale (…) specialmente nell’ottica del fallimento dei media di fornire notizie sulla cultura di pace”. 

Pensa che un codice etico dei media, di cui la nostra Good News Agency è promotrice, un codice che sottolinea la responsabilità dei media per l’informazione e la formazione equilibrata dell’opinione pubblica, possa essere accolto dai media al punto da accelerare la loro disponibilità a considerare le notizie positive meritevoli di altrettanta attenzione di quelle negative?

F.M. – La libertà di espressione senza restrizioni – “libero flusso delle idee sotto forma di parole e immagini” – procede di pari passo all’accesso senza restrizioni ad informazioni libere. I media devono svolgere un ruolo essenziale nello sviluppo della consapevolezza umana; ho letto il Codice Etico dei Media da lei redatto e accetto di firmarlo. Sono molto colpito dall’affermazione riguardante la necessità di un’ampia gamma di notizie che rispecchi tutte le componenti della realtà, in quanto ritengo che i media commerciali di gran parte del mondo siano paragonabili ad uno specchio deformante. Se guardiamo noi stessi nelle immagini trasmesse dagli schermi televisivi, vediamo spesso visi deformati dall’arroganza, dalla paura e dall’odio.  Vediamo mani che stringono pistole e fucili.  Non vediamo noi stessi per come siamo realmente, ma come appariamo negli specchi deformanti del luna-park.

 

8. A parte le implicazioni etiche, qual è l’aspetto più importante e urgente da affrontare per stabilire il terreno appropriato per la costruzione di una cultura di pace: la salvaguardia della sicurezza attraverso la lotta al terrorismo, o la  riduzione del divario crescente e sempre più allarmante tra paesi ricchi e paesi poveri?

F.M. – Certo, abbiamo bisogno di una democrazia partecipativa, di sicurezza fisica e di soluzioni per vincere il terrorismo, ma non solo.  Il genere umano ha l’opportunità di convertire la cultura della guerra e della violenza, che ha dominato nella maggior parte delle società sin dall’alba della civiltà, in una nuova cultura di pace e non-violenza.  Una simile trasformazione cambierà la natura dei rapporti inerenti ad ogni aspetto delle nostre vite, dalla famiglia allo Stato, dalla comunità locale alla comunità mondiale delle nazioni.

 

9. Dopo la riunione del G8 in Scozia lo scorso luglio e in un mondo che cerca di ridurre il grande pericolo dell’inquinamento, la mancanza di sottoscrizione del protocollo di Kyoto da parte degli Stati Uniti quanto indebolisce questo sforzo globale?

F.M. – Il G8 - ‘Noi, I potenti” - non può sostituire l’ONU - “Noi, i popoli” poiché non è altro che un gruppo miope guidato da interessi. Oggigiorno si avverte a livello mondiale l’urgente necessità di una modifica radicale delle tendenze attuali, guidata da un’attenzione permanente alle generazioni future. È inammissibile che lo stato leader non abbia aderito al Protocollo di Kyoto e non abbia firmato la Convenzione sui Diritti dei Bambini, soprattutto tenendo conto del fatto che fu proprio un presidente americano, Franklin D. Roosevelt, il principale artefice del Sistema delle Nazioni Unite. In ogni modo, ognuno di noi, ogni organizzazione, ogni nazione, ha la responsabilità di dare il via alla trasformazione verso una cultura di pace e non-violenza.  Non possiamo permettere a nessun singolo paese o impero di dettare le condizioni del nostro futuro comune. 

 

 

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Prossimo numero: 7 ottobre.

 

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E’ un servizio gratuito dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, fondata nel 1979, ente morale con D.M. 24-5-1999 pubblicato sulla G.U. n. 135 dell’11-6-1999 e associata al Department of Public Information delle Nazioni Unite.

L’Associazione opera per lo sviluppo delle coscienze e promuove una cultura della pace nella prospettiva del ‘villaggio globale’ basato sull’unità nella diversità e sulla condivisione. 

L’Associazione ha sede in Roma, via Antagora 10. E-mail: s.tripi@tiscali.it

 


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