Good News Agency – anno V, n° 12

 

 

Settimanale - anno V, numero 12 – 8 ottobre 2004

Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi

Registrazione presso il Tribunale di Roma  n. 265/2000 del 20-6-2000

Good News Agency - l’agenzia delle buone notizie - riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite, delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco di un giorno. Ricerche editoriali a cura di Fabio Gatti. Good News Agency esce a venerdì alterni in inglese e il venerdì seguente in italiano, con traduzioni a sua cura; è distribuita per via telematica ad oltre 3.700 media in 48 paesi e ad oltre 2.500 ONG e associazioni di volontariato.

E’ un servizio gratuito dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, ente morale associato al Dipartimento della Pubblica Informazione dell’ONU. L’Associazione è stata inoltre riconosciuta dall’UNESCO quale “attore del movimento globale per una cultura di pace” ed è stata inclusa nelle organizzazioni internazionali del sito http://www3.unesco.org/iycp/

 

 

Sommario

Legislazione internazionaleDiritti umaniEconomia e sviluppoSolidarietà

Pace e sicurezzaSaluteEnergia e sicurezzaAmbiente e naturaCultura e educazione

Intervista al Sottosegretario Generale delle N. U. per i Paesi meno sviluppati

  

Legislazione internazionale

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Ginevra e Roma ospiteranno il segretariato della Convenzione di Rotterdam

14 nuovi prodotti chimici e antiparassitari pericolosi aggiunti alla lista di sorveglianza commerciale

Ginevra/Roma, 24 settembre - Ginevra e Roma hanno vinto la competizione per ospitare il segretariato permanente della Convenzione di Rotterdam. La decisione è stata presa alla prima Conferenza ministeriale della “Convenzione di Rotterdam  sulla procedura di consenso previo informato (PIC) per alcuni prodotti chimici e antiparassitari pericolosi nel commercio internazionale”, conclusasi oggi a Ginevra. Il segretariato continuerà ad essere gestito congiuntamente dal quartiere generale della FAO, l’Organizzazione per l’Alimentazione e l'Agricultura delle NU, a Roma, e dall'ufficio dell'UNEP, Programma delle NU per l'ambiente, a Ginevra.

I ministri e gli alti funzionari  di 130 governi hanno convenuto inoltre di aggiungere 14  nuove sostanze chimiche e pesticidi pericolosi alla iniziale lista di controllo di 27 sostanze. Non vi è stato, per il momento, consenso per aggiungere un 15° elemento, l'amianto crisotilo. "Aumentando del 50% circa il numero di sostanze chimiche e pesticidi pericolosi che richiedono il consenso previo informato prima di essere esportate, i governi hanno dato alla Conferenza di Rotterdam un entusiastico voto di fiducia", ha detto l’assistente del direttore generale della Fao Louise Fresco.

La Conferenza ha inoltre creato una Commissione chimica d'esame, per valutare le proposte future di aggiungere nuove sostanze chimiche e pesticidi pericolosi alla lista del PIC, mantenendo così aggiornata la dinamica della Convenzione. (...)

http://www.fao.org/newsroom/

 

Lanciata campagna per aree libere da OGM

21 settembre – Lo scorso 14 settembre a Strasburgo l’Assemblea delle Regioni Europee (AER) e Amici della Terra (FoE) hanno lanciato una campagna congiunta che mira a proteggere i raccolti tradizionali dalle conseguenze dell’introduzione di nuove tecnologie genetiche. AER e FoE si adopereranno, tra le altre cose, a sostenere un quadro legislativo europeo sulla coesistenza di raccolti tradizionali e transgenici nonché un riconoscimento legale delle aree libere da OGM in Europa.

I due gruppi  chiedono che vengano realizzate diverse misure tra cui:

¨Distanze di separazione¨ tra raccolti geneticamente modificati e non e l’istituzione di un registro per i primi.

Introduzione di un sistema di responsabilità, per risarcire la contaminazione di raccolti convenzionali o organici, e dei loro semi, attraverso OGM.

Il diritto per gli Stati membri e le autorità regionali di restringere l’uso e la vendita di OGM all’interno del mercato comune in presenza di prove di un loro impatto negativo sull’ambiente o di rischi di disseminazione estensiva.

Possibilità per le regioni di definire i loro territori o parte di essi come aree o regioni libere da OGM, senza che tale decisione venga vista come un’infrazione al principio della libera circolazione delle merci. (…)

http://www.epha.org/a/1427

 

L’Italia dona cinque milioni di euro per la riforma penale in Afghanistan

Vienna, 17 settembre  (Servizio Informazioni ONU) – Il Ministro degli Affari Esteri italiano ha promesso cinque milioni di euro a supporto del Programma di riforma penale in Afghanistan promosso dall’Ufficio delle Nazioni Unite sulle droghe e il crimine (UNODC). Il denaro verrà stanziato per il progetto "Riforma del Sistema Penitenziario in Afghanistan – Estensione alle Province". L’UNODC, che è l’agenzia guida delle Nazioni Unite che lavora alla riabilitazione del sistema penitenziario afgano, baserà il suo lavoro su quanto appreso dal progetto pilota a  Kabul, anch’esso finanziato dall’Italia.

Tale progetto pilota, attualmente in fase di realizzazione, è stato concepito per rivedere regole e ordinamenti del sistema penitenziario afgano. Altre attività comprendono la riabilitazione e costruzione dei principali centri di detenzione di Kabul. Le attività del nuovo progetto si riferiscono alla riforma penitenziaria in province e distretti selezionati, richiesta dalla Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA), dalle autorità afgane e da altre parti interessate. Come nel caso del progetto pilota, il nuovo progetto verrà realizzato in stretta consultazione con la Commissione afgana per la riforma giudiziaria, il ministero della Giustizia afgano e le agenzie delle Nazioni Unite. (…)

L’Italia è il paese leader nell’assistenza alla riforma del Sistema penale afgano. L’ UNODC ha sviluppato questo progetto sotto la guida dell’ex Presidente della Corte Suprema d’Italia e del Coordinatore Speciale per l’assistenza alla giustizia in Afghanistan Giuseppe di Gennaro. Con questo stanziamento il contributo italiano al programma UNODC di riforme della giustizia penale in Afghanistan ha raggiunto quota 8,5 milioni di euro.

http://www.unis.unvienna.org/unis/pressrels/2004/unisnar858.html

 

 

Diritti umani

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La Commissione sulla Sicurezza Alimentare Mondiale adotta il Diritto alle Linee Guida Alimentari. Una svolta nei negoziati.

Roma 24 settembre – La Commissione FAO per la Sicurezza Alimentare Mondiale (CFS) ha adottato ieri sera le Linee Guida Volontarie per “supportare la progressiva realizzazione del diritto ad un’alimentazione adeguata nel contesto della sicurezza alimentare nazionale”. Da molti l’adozione del Diritto alle Linee Guida Alimentari è visto come una svolta e giunge dopo due anni di negoziazioni chiaramente difficili ma costruttive.

L’obiettivo delle Linee Guida, afferma la FAO, è “fornire una guida pratica” agli stati per realizzare i loro obblighi relativi al diritto di un’alimentazione adeguata. Questo dovrebbe migliorare le possibilità di ottenere una riduzione della fame nel mondo, obiettivo del Vertice Mondiale sull’Alimentazione.

Le Linee Guida Volontarie prendono in considerazione una vasta gamma di principi importanti, che includono l’equità e la non discriminazione, la partecipazione e l’inclusione, la responsabilità e il ruolo della giurisprudenza e il principio che tutti i diritti umani sono universali, indivisibili, correlati e interdipendenti.

Secondo la FAO, vari partecipanti non governativi e organizzazioni intergovernative hanno contribuito in modo significativo alla preparazione delle Linee Guida. Tra questi, l’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani, l’UN Special Rapporteur sul Diritto all’Alimentazione e la Commissione sui Diritti Economici, Sociali e Culturali e la North-South Alliance, una coalizione di un vasto numero di ONG. (…)

http://www.fao.org/newsroom/en/news/2004/50821/index.html

 

Giordania: i professori portano a termine il seminario regionale sul diritto umanitario internazionale

16 settembre – L’ICRC ha recentemente organizzato un seminario sul diritto umanitario internazionale che ha visto convenire 40 professori di legge provenienti da 15 paesi arabi e dal Pakistan. All’apertura dell’evento ad Amman, il ministro dell’Educazione e della Ricerca Scientifica di Giordania, Issam Za'balawi, si è rivolto ad un pubblico di 250 diplomatici giordani e di altri paesi, professori di legge e rappresentanti delle forze armate e della società civile riferendo che la Giordania continua ad essere impegnata nel potenziamento dell’insegnamento del diritto umanitario nelle proprie scuole ed università. Egli ha sottolineato che otto facoltà di legge hanno già iniziato l’insegnamento di questa materia e che altre seguiranno.

I partecipanti sono stati particolarmente interessati nello scoprire come coloro che violano il diritto internazionale umanitario possono essere ritenuti responsabili per le loro azioni. Questa questione è stata discussa da un gruppo di esperti. Presieduto dal Ministro di Stato e Rappresentante del Governo della Giordania, Asma Khader, il seminario ha coinvolto il giudice Sang-Hyun Song della Corte Criminale Internazionale e il giudice Amin Mehdi del Tribunale Penale Internazionale per l’ex Iugoslavia. Molti partecipanti hanno concluso il seminario con la determinazione di estendere ulteriormente la rete di professori arabi che insegnano la legge internazionale umanitaria, e con il forte intendimento a diffondere la conoscenza dei suoi principi e regolamenti nelle facoltà arabe. (…)

http://www.icrc.org/

 

 

Economia e sviluppo

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Investitori si incontrano per esplorare opportunità in Albania

New York, 23 settembre – L’Albania, un paese che attualmente vive una fase di transizione tra crisi e recupero a sviluppo e crescita, cerca ora di incrementare l’investimento diretto estero. E’ questa la premessa di un forum di investitori tenutosi oggi a New York. Il forum promuoverà le opportunità di investimento in Albania nei settori, tra gli altri, dell’energia e delle telecomunicazioni, a potenziali investitori statunitensi attraverso discussioni con i leader del paese ed un film documentario appositamente realizzato per l’evento. Creando opportunità di collegamento tra i partecipanti, il forum prepara le basi per attività future tra Governo albanese, investitori interessati e agenzie ed organizzazioni sostenitrici tra cui il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP). (…)

Il forum degli investitori viene convocato dal Ministero dell’Economia albanese con il sostegno di UNDP, in collaborazione con il Dipartimento statunitense per il Commercio e il gruppo Eurasia.  (…)

http://www.undp.org/dpa/pressrelease/releases/2004/september/pr23sept04.html

 

Giovani leader dicono “No” al commercio come al solito nelle nei paesi Asiatici e del Pacifico.

Una nuova dichiarazione richiede una  piattaforma giovanile negli incontri regionali governativi

New York, 22 settembre – In una dichiarazione adottata questa settimana ad Hiroshima, cento giovani asiatici e del Pacifico sfidano le prime organizzazioni internazionali della regione ad occuparsi delle loro raccomandazioni sul modo di affrontare la povertà, la fame e la malattia. La dichiarazione si concentra sugli Obiettivi dello Sviluppo del Millennio, otto punti di riferimento globali da raggiungere entro il 2015. (…) Inoltre, essi mettono in evidenza la loro preoccupazione secondo la quale, mentre alcuni paesi dell’Asia e del Pacifico hanno compiuto degli sforzi notevoli verso gli Obiettivi, la regione ha il più alto numero di persone in condizioni di povertà, con 700 milioni di persone povere su 1,2 miliardi nel mondo

I delegati, che hanno firmato come sostenitori della Campagna giovanile per il Millennio, hanno promesso di fare il possibile per incoraggiare le loro comunità a ridurre la povertà e hanno preso l’impegno di  organizzare una rete permanente di giovani leader nella loro regione con lo scopo di redigere un loro programma comune (…)

http://www.undp.org/dpa/pressrelease/releases/2004/september/hiroshima.html

 

L’IFAD fornisce fondi per la ricostruzione post-conflitto in Burundi per aiutare la popolazione povera rurale a ricostruire la propria vita

Roma 20 settembre – Il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) fornirà assistenza per ricostruire il sostentamento nelle comunità rurali dopo il conflitto in Burundi. Il Programma di Transizione per la Ricostruzione Post-Conflitto di 32,7 milioni di dollari aiuterà a ricostruire l’agricoltura del paese, le infrastrutture e il tessuto sociale danneggiato dalla lotta civile. Il programma beneficerà circa 370.000 persone che vivono nelle province Bujumbura Rural, Bururi e Ruyigi. Del costo totale del programma, l’IFAD fornirà un prestito di 16,3 milioni di dollari che servirà per ricostruire il sostentamento delle popolazioni e la sicurezza alimentare in circa 74.000 famiglie rurali.

L’accordo sul prestito è stato firmato oggi alla sede centrale dell’IFAD dal Ministro delle Finanze della Repubblica del Burundi, Athena’s Gahungu, e dal vice presidente dell’IFAD, Cyril Enweze.

Uno degli aspetti chiave del programma di ricostruzione sarà lo sviluppo guidato dalla comunità. Il programma lavorerà per stabilire un Comitato di Sviluppo della Comunità (CDC), responsabile per la pianificazione dello sviluppo, la mobilitazione delle risorse e la realizzazione delle attività correlate. Il programma formerà circa 10.000 persone che faranno parte del CDC. Alcuni civili parteciperanno anche a formazione in consulenza legale. Uno studio legale mobile offrirà supporto legale alle donne che hanno sofferto varie forme di violenza durante il conflitto. (…)

http://www.ifad.org/media/press/2004/31.htm

 

Accordo storico tra HABITAT e UCLG

Barcellona, 17 settembre – Nella conclusione del secondo Forum Mondiale Urbano di Barcellona,  i leader di Città e Governi Locali Uniti (UCLG) e il Direttore Esecutivo di HABITAT, Anna Tibaijuka, hanno firmato oggi un accordo per portare ad un nuovo livello la collaborazione tra le Nazioni Unite ed i governi locali in tutto il mondo. L’accordo si riferisce essenzialmente alla localizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio verso cui si sono impegnati i leader mondiali nel 2000.

L’UCLG, con sede a Barcellona, è una nuova organizzazione dedicata a promuovere i valori, gli obiettivi e gli interessi dei governi locali ed urbani in tutto il mondo ed è la maggiore organizzazione di governi locali con partecipanti che rappresentano oltre la metà della popolazione mondiale. L’UCLG dà voce a qualsiasi governo locale, sia esso di piccole o grandi dimensioni, rurale o urbano, rappresentandone gli interessi a livello mondiale e sottoponendo all’attenzione internazionale temi chiave per il futuro delle città e dei cittadini.

Il nuovo accordo avrà come oggetto quattro punti principali, considerati di vitale importanza: governabilità, democrazia locale, un nuovo partenariato urbano per localizzare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio nelle città, un dialogo internazionale sostenuto dal Gruppo di Consulenza sul Decentramento (AGRED) ed una maggiore importanza al Comitato Consultivo sulle Autorità Locali (UNACLA) delle Nazioni Unite. (…)

http://www.unhabitat.org/wuf/2004/UCLG_Sign_Historic.asp

 

Nuova iniziativa congiunta dell’Unione Europea e di HABITAT

Barcellona, 16 settembre – L’Unione Europea e l’Agenzia dell’ONU HABITAT hanno lanciato questa settimana un’iniziativa congiunta volta a rendere più sostenibili le città del mondo e inserita in un nuovo quadro di maggior cooperazione tra le due organizzazioni.

Negli ultimi tre anni l’HABITAT e la Commissione dell’UE sono state impegnate in un processo di rafforzamento della collaborazione nell’ambito dell’attuazione dell’Agenda di HABITAT e nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, con riferimento specifico alla riduzione della povertà urbana.

Durante un evento speciale del Forum Mondiale Urbano di Barcellona, alla presenza di rappresentanti di oltre 10 Stati Membri dell’Unione Europea ed altri diplomatici, il Direttorio di Ricerca della Commissione Europea e l’HABITAT hanno lanciato una pubblicazione congiunta intitolata “Creare un mondo di città sostenibili”. Il Capo Settore della Direzione Generale di Ricerca della Commissione Europea, signor Ponthieu, ha affermato che tale pubblicazione ha rivestito un ruolo di vitale importanza sia per la Commissione Europea che per l’HABITAT dal momento che le ricerche effettuate da entrambe le istituzioni avevano tutte lo scopo di risolvere i problemi urbani e di applicare in tal senso nuove soluzioni vantaggiose dal punto di vista economico. (…)

http://www.unhabitat.org/wuf/2004/European_Union.asp

 

 

Solidarietà

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La Caritas risponde alla crisi dell’uragano di Haiti

Caritas Internationalis sta lanciando un appello di quasi 900.000 dollari per fornire aiuto immediato agli  Haitiani colpiti dal più recente ciclone che ha devastato il loro paese. L'uragano Jeanne ha rapidamente seguito le orme di altri potenti cicloni e tempeste tropicali, ed è considerato il peggiore che abbia colpito i Caraibi nell'ultimo decennio. Secondo i funzionari locali della Caritas, le frane hanno ucciso più di 1.000 persone nella sola Haiti,  ferendone 100.000.

Haiti ha subito nell'arco di un anno una pletora di disastri naturali e causati dall'uomo. A marzo la Confederazione Caritas ha lanciato un appello per 1 milione di dollari per fornire d'urgenza medicinali e cibo  alle vittime della violenze politica che ha devastato il paese.  A maggio, Caritas Internationalis ha lanciato un secondo appello come reazione alla disastrosa inondazione che  ha ucciso più di mille persone distruggendo innumerevoli città e villaggi.

Quest'ultimo appello in seguito alle devastazioni causate dall'uragano Ivan è una  prima risposta. I fondi forniranno generi di soccorso, alimentari e non, come utensili di cucina, sacchi a pelo, tende, medicinali, cloro, e acqua potabile  a 2.000 famiglie in tre diverse parti del paese. Un Team di Supporto ai Soccorsi d'Emergenza della Confederazione Caritas è in partenza per Haiti per assistere la Caritas Haiti a valutare gli aiuti necessari. (...)

Caritas Internationalis è una confederazione di 162 organizzazioni cattoliche di soccorso, sviluppo e servizi sociali, presente in oltre 200 paesi e territori.

www.caritas.org

 

PAM -  Haiti: un convoglio di aiuti raggiunge la città di Gonaives, colpita dale inondazioni.

Port Au Prince, 22 Settembre – Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha inviato il primo convoglio umanitario verso la città haitiana di Gonaives, devastata lo scorso fine settimana da inondazioni che hanno lasciato dietro di sé una scia di centinaia di morti e migliaia di superstiti, i quali hanno un disperato bisogno di soccorso. Il convoglio, formato da 12 camion, è arrivato a destinazione lo scorso Martedì sera, trasportando un carico di 40 tonnellate cubiche di riso, olio vegetale e razioni di cibi secchi. Le provviste verranno distribuite dall’Organizzazione Non-Governativa CARE nel corso dei prossimi giorni. Un secondo convoglio si metterà in marcia da Port Au Prince verso Gonaives verso la fine di questa giornata. (…)

Haiti è stata ripetutamente colpita, per tutto il corso dell’anno, da inondazioni. Migliaia di persone sono state annientate nel maggio scorso da frane ed inondazioni; proprio quando il paese lottava duramente per riprendersi da mesi di guerra civile ed instabilità politica. Il PAM distribuisce aiuti alimentari a più di 500.000 persone ad Haiti, il paese più povero dell’emisfero occidentale.

http://www.wfp.org

 

Semi di qualità per riabilitare il riso prodotto in Sri Lanka

A beneficio di oltre 55.000 famiglie colpite dal conflitto nella zona nord orientale del paese

Roma, 24 settembre – Oltre 55.000 famiglie colpite dal conflitto nella parte nord orientale dello Sri Lanka avranno accesso a semi di riso di qualità grazie ad un progetto di emergenza lanciato recentemente finanziato dal governo del Giappone, ha affermato oggi l’Organizzazione delle NU per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).

Il progetto di 1,4 milioni di dollari risponderà alle necessità immediate di piccole famiglie contadine colpite da 20 anni di conflitto nel paese, e supporterà una riabilitazione a lungo termine della produzione dei semi di riso di qualità certificata di questa zona.

Un totale di 15.000 persone sfollate all’interno del paese (IDP) e altri coltivatori vulnerabili riceveranno dei sacchi di semi di riso di qualità per la stagione Maha che inizierà a settembre. Attraverso uno schema di rotazione delle sementi, un contadino che riceve un bushel di semi di qualità e la corrispondente quantità di fertilizzante restituisce due bushel di semi dopo il raccolto. Questi semi saranno dati a due nuovi beneficiari. Oltre a ricevere i semi, ai contadini saranno insegnate le moderne tecniche di produzione. (…)

http://www.fao.org/newsroom/en/news/2004/50387/index.html

 

L’ADRA continua a distribuire aiuti per gli uragani nelle Isole Cayman, Grenada e Giamaica

Silver Spring, Maryland, USA, 23 settembre – L’Agenzia Avventista per lo Sviluppo ed il Soccorso (ADRA) continua a fornire assistenza generale alle zone recentemente colpite dagli uragani nei Caraibi. Ieri, sono state trasportate via aereo circa 8,000 tonnellate di merce nelle Isole Cayman perché venissero distribuite dall’ADRA. (…)

Un enorme container da carico di 40 piedi di generi di soccorso è stato inviato ieri alle zone colpite dall’uragano che è passato per Grenada e saranno ugualmente distribuiti dall’ADRA. Queta merce, valutata approssimativamente a 38.000 dollari, è stata donata dal Capital Area Fodd Bank di Washington, D.C. Nelle circa 24.000 tonnellate di merce c’erano dentifricio, sapone, verdure in barattolo, bevande, cracker, biscotti e altri generi alimentari. (…)

http://www.adra.org/ADRANews/092304.html

 

Repubblica Democratica del Congo: aiuti ad oltre 5˙200 famiglie in una regione del Kivu del Sud

8 settembre – dal 4 al 7 settembre il CICR ha organizzato la distribuzione di aiuti non alimentari alle oltre 5˙200 famiglie nella regione di Fizi nel Kivu del Sud, distribuendo, tramite camion partiti da Bukavu, kit di generi per la casa contenenti ognuno un set di coperte, utensili da cucina, capi di vestiario, sapone, una tanica ed una zappa.

La regione di Fizi, situata a circa 250 km a sud di Bukavu sulle sponde del lago Tanganika, ha fatto da scenario a vari conflitti armati dal 1998. La popolazione ha sofferto tremendamente in questi anni a causa dei saccheggiamenti, della distruzione delle infrastrutture (scuole, ospedali ed edifici amministrativi) e dei frequenti spostamenti dovuti all’insicurezza del luogo. Tuttavia, dal 2003 è regnata una relativa calma in quest’area e molte persone fuggite ai combattimenti stanno iniziato a rientrare.

L’economia della regione è basata principalmente sull’agricoltura ma, a causa del susseguirsi degli scontri armati, i raccolti si sono ridotti così tanto da rendere difficoltosa la preparazione delle sementi nella scorsa stagione dei raccolti e conseguentemente i contadini trovano difficoltà a ricavare qualcosa dalle loro coltivazioni.

http://www.icrc.org/

 

 

Pace e sicurezza

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TRANSCEND – Programma internazionale avanzato di formazione sul passaggio dalla guerra alla pace

Transizione e Ricostruzione Post-bellica, 22-26 Novembre 2004, Romania

Peacebuilding, Conflict Transformation and Post-War Rebuilding, Reconciliation and Resolution

[PCTR] è uno dei programmi internazionali di formazione più avanzati della TRANSCEND. E’ rivolto a professionisti, personale ONU, personale nazionale ed internazionale di agenzie per lo sviluppo ed il soccorso, nonché tutti coloro che sono impegnati nella ricostruzione post-bellica, la riabilitazione e la riconciliazione, così come nella transizione verso la pace. Il programma comprende moduli speciali su: [i] consolidamento della pace e la trasformazione di un conflitto prima che sfoci nella guerra e nella violenza, di modo che detti conflitti possano essere trasformati prima di dover ricorrere alla violenza, prevenendo così lo scoppio di un’eventuale guerra. [ii] mobilitare, rinforzare e sviluppare le capacità delle risorse locali ed internazionali in materia di pace e trasformazione dei conflitti, per porre fine alla violenza nel corso delle guerre. [iii] sviluppare schemi strategici ed approcci integrati al processo di consolidamento della pace e della trasformazione dei conflitti a livello locale, nazionale e regionale in favore di ONG locali e nazionali, attori internazionali ed agenzie ONU.

Per ulteriori informazioni, si prega di visitare:  PCTR o www.transcend.org , dove è possible consultare l’annuncio del programma (colonna di destra, in alto). Altrimenti, scrivere a:

Calina Resteman training@transcend.org

 

 

Salute

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L’OMS emette nuove linee guida per l’acqua potabile per aiutare a prevenire epidemie e malattie legate all’acqua.

Marrakech/Ginevra, 21 Settembre 2 – Assicurarsi che l’acqua potabile sia sicura è una sfida in ogni parte del mondo: dall’acqua condotta con tubazioni nelle case, a quella raccolta nei pozzi rurali o fornita nei campi profughi, in situazioni d’emergenza. La contaminazione dell’acqua potabile è troppo spesso rilevata solo in seguito ad una crisi sanitaria, sfociata in epidemie o perdite di vite umane a causa della scarsa qualità dell’acqua potabile. Quest’oggi, l’OMS ha emesso delle nuove raccomandazioni che contribuiranno a prevenire la contaminazione dell’acqua potabile.

L’OMS informa i gestori locali e nazionali di acqua potabile,  così come le società e le organizzazioni che forniscono acqua potabile a cinque miliardi di persone nel mondo, che la sfida per fornire acqua potabile sicura a tutti è sempre più impegnativa. Le linee guida aggiornate in materia di qualità dell’acqua potabile (GDWQ) aiuteranno i gestori ed i fornitori di acqua potabile di tutto il mondo a mantenere e migliorare la qualità della propria acqua potabile. (…)

http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2004/pr67/en/

 

L’ECHO dona 1,6 milioni di euro all’UNICEF per i bambini dello Zimbabwe

Harare, Zimbawe, 20 settembre – L’Ufficio Umanitario della Communità Europea (ECHO) in Zimbabwe ha devoluto un contributo di € 1˙600˙000 all’UNICEF per la fornitura di assistenza mirata alle donne ed ai bambini più vulnerabili del Paese africano. (…)

Tale donazione ha luogo in un momento in cui molte famiglie e comunità continuano a lottare per le conseguenze del ridotto accesso ai servizi sociali di base, di tre anni di siccità e dell’epidemia di AIDS. Lo Zimbabwe, con un tasso di infezione da HIV del 24.6% e circa 1˙820˙000 sieropositivi, detiene in questo momento il primato negativo di endemicità dell’AIDS a livello mondiale. Il numero degli orfani continua ad aumentare, con circa 800˙000 persone al di sotto dei 18 anni che hanno perso uno od entrambi i genitori a causa dell’AIDS (fonte “Children on the Brink” 2004). Con oltre un milione di orfani, molti bambini si affidano alle nonne o diventano loro stessi capifamiglia dovendo badare alla sopravvivenza personale e dei loro fratelli più piccoli.

Il contributo, che si incentra sui programmi dell’UNICEF già iniziati tramite il sostegno dell’ECHO per il 2003/2004, andrà a favore dei bambini malnutriti, orfani ed altri bambini in situazioni disagiate, specialmente quelli a capo di un nucleo familiare, nonché alle famiglie ed alle comunità che sostengono questi bambini. (…)

http://www.unicef.org/media/media_23874.html

 

Circa 13 milioni di bambini di età inferiore ai 5 anni, in otto stati della Nigeria settentrionale, sono stati inclusi nelle Giornate Subnazionali dell'Immunizzazione (SNID) dal 6 al 9 settembre

17 settembre - Questo evento porta a porta era volto a contrastare gli effetti della sospensione di un anno delle attività di immunizzazione in diversi stati della Nigeria settentrionale, dovuta alle voci diffuse secondo le quali il vaccino orale antipolio può essere nocivo ai bambini. Questo è stato il secondo round di SNID tenutosi in Nigeria settentrionale dal mese di luglio, quando gli stati interessati hanno dichiarato che il vaccino era sicuro e hanno revocato la controversa sospensione.

I partecipanti e diverse agenzie stampa internazionali hanno riferito che, nonostante la resistenza opposta da alcuni genitori alle attività  di immunizzazione, l'evento durato quattro giorni è stato coronato dal successo.

"Dopo una pausa di più di 11 mesi, ci vorranno del tempo e molti tentativi di sostegno e mobilitazione sociale per riuscire a riorientare i genitori”, ha detto Ade Adefeso, presidente del Comitato nazionale Polioplus della Nigeria, che ha preso parte agli SNID  insieme ai soci del Rotary a Kano. Il Paese ha capeggiato la sospensione delle attività di immunizzazione, e in seguito è diventato l'epicentro di un'epidemia di poliomielite, estesasi a 10 paesi africani precedentemente immuni dalla malattia.

http://www.rotary.org/newsroom/polio/news02.html

 

Afganistan: inchieste domestiche motivano pratiche di acqua salubre

8 settembre – I risultati di un’inchiesta domestica effettuata con sei mesi di visite porta a porta in Aqali Shams, Kabul, da educatrici sanitarie addestrate da Population Services International (PSI) hanno rivelato un fortissimo aumento dei comportamenti igienici relativi ai metodi di utilizzo e conservazione dell’acqua. Le istruttrici del PSI hanno misurato il comportamento iniziale e, utilizzando cartoline illustrate, hanno insegnato regole di conservazione e trattamento dell’acqua con la loro soluzione Clorin. La fase educativa ha ben motivato comportamenti positivi: il primo mese, 722 intervistate avevano riferito che il loro contenitore d’acqua non era pulito, mentre al sesto mese soltanto sette si trovavano ancora in questa condizione.

http://www.irc.nl/source/  (Water and Sanitation, no.35-36)

http://www.psi.org/news/0804d.html

 

 

Energia e sicurezza

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California: un rapporto rivela che il risparmio d’acqua riduce il consumo energetico

8 settembre – Mentre la California deve fronteggiare sia una domanda crescente di elettricità e una siccità, un nuovo rapporto (1) mostra la connessione nascosta tra due risorse troppo scarse, l’energia e l’acqua. Il risparmio d’acqua è un metodo non sfruttato di risparmiare energia e di fronteggiare i picchi di consumo di elettricità. Il Progetto statale californiano per l’acqua (SWP), che trasporta acqua dalla California del nord a quella del sud, è il più forte singolo consumatore di energia dello stato, con un consumo del 2-3 per cento di tutta l’energia elettrica. Gli impianti di rifornimento d’acqua e di trattamento delle acque reflue sono anch’essi consumatori d’energia. Tuttavia gli amministratori pubblici considerano raramente i costi energetici, e i risparmi potenziali, nella pianificazione del rifornimento dell’acqua. A livello del consumatore, l’uso di apparati per l’acqua efficienti da un punto di vista energetico può contribuire a ridurre i costi sia dell’acqua che dell’energia elettrica.

Il rapporto elenca cinque risultati chiave: (a) la conservazione dell’acqua abbatte il consumo energetico ed il relativo costo; (b) il riciclaggio dell’acqua è una fonte idrica altamente efficiente; (c)  la rotazione dei terreni agricoli può far aumentare il consumo energetico se l’acqua è trasferita ad altri usi agricoli o urbani; (d) la rotazione dei terreni agricoli può ridurre il consumo d’energia se l’acqua viene impiegata per l’ambiente; (e) convogliare acqua al di sopra delle dighe costa energia e denaro.  (1)  Cohen, R ; Nelson, B. and Wolff, G. (2004). Energy down the drain : the hidden costs of California’s water supply. New York, NY, USA, Natural Resources Defense Council. vii, 78 p. http://www.nrdc.org/water/conservation/edrain/contents.asp

http://www.irc.nl/source/  (Water and Sanitation, no.35-36)

http://www.nrdc.org/media/pressReleases/040824.asp

 

Utilizzo di acque reflue urbane per il giardinaggio locale

8 settembre – In Senegal è in corso una ricerca che utilizza pistia stratiotes (lattuga d’acqua) per il trattamento delle acque reflue e poterle riutilizzare con sicurezza nel giardinaggio per il mercato nelle aree rurali povere. Ora nella sua seconda fase(2004-2005), questa ricerca viene condotta da un gruppo interdisciplinare di biologi, urbanisti e tecnici e con il sostegno del Centro internazionale di ricerca e sviluppo (IDRC), dall’Agenzia canadese per lo sviluppo internazionale (CIDA) e dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP). Durante la prima fase del progetto (1999-2002), I ricercatori scoprirono che alcune verdure irrigate con acque reflue producevano raccolti più abbondanti di quelli di verdure irrigate con acqua normale e nutrite con fertilizzanti. Un’altra scoperta fu che le zanzara portatrici di malaria non si riproducevano negli stagni di acque reflue. D’altro canto, i ricercatori constatarono anche che alcuni dei loro siti sotto esperimento non potevano sopravvivere nei bacini, mentre altri stabilimenti non erano in grado di produrre acqua in linea con i requisiti dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). La seconda fase della ricerca è ora volta alla produzione d’acqua che possa essere riusata negli orti e che osservi le raccomandazioni dell’OMS, ricercando al tempo stesso di utilizzare i prodotti collaterali del trattamento. Per esempio, le piante, una volta essiccate, potrebbero essere usate come fonte altamente proteica di foraggio per gli animali.

http://www.irc.nl/source/  (Water and Sanitation, no.35-36)

 

 

Ambiente e natura

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2004/5: dài vita al tuo fiume - Il tuo Comune rispetta i corsi d’acqua?

Progetto panalpino del WWF per i ragazzi dai 10 ai 14 anni

Per l’anno scolastico 2004/5 e 2005/6  le scuole e i singoli ragazzi che abitano nei paesi alpini sono chiamati a impegnarsi perché le loro comunità siano informate e le autorità si attivino per la tutela dei corsi d’acqua all’interno della campagna WWF “Kids for the Alps”  che ha lanciato quest’anno il nuovo progetto DÀI VITA AL TUO FIUME. (…)

Il 79% dei corsi d’acqua alpini ha un equilibrio naturale compromesso dalla presenza di centrali idroelettriche e l’82% presenta una qualità dell’acqua carente. 

Grazie al materiale didattico disponibile sul sito, i docenti potranno approfondire con le classi la conoscenza dei corsi d’acqua e dei fattori che ne influenzano lo stato di salute. Attraverso il Questionario sulle “comunità amiche dei fiumi” i ragazzi scopriranno se la loro comunità rispetta i fiumi e sulla base di questo risultato potranno sviluppare un progetto per migliorare la situazione (ad esempio nell’impiego dell’acqua o nella manutenzione di un fiume). I questionari saranno poi raccolti dal WWF e i Comuni che avranno dimostrato il loro impegno saranno premiati con il diploma “Comune amico dei fiumi”.

Dopo questa prima fase conoscitiva grazie all’Action kit per l’acqua, si forniranno indicazioni su come promuovere presso le autorità politiche e la comunità il proprio progetto in favore dei fiumi. Le stesse autorità locali saranno invitate ad adottare misure concrete per divenire “comunità amiche dei fiumi”. Il progetto ha ottenuto il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia. (…) I test e i risultati sono pubblicati, nelle principali lingue alpine, sul sito www.kids-for-the-alps.net Maggiori informazioni sulle iniziative WWF Italia per l’educazione ambientale sono sul sito www.wwf.it/educazione

 

L’azienda statunitense per la gestione dei parchi si impegna per una riduzione del CO2

Washington, DC, 22 Settembre – Nell’ambito dell’iniziativa del WWF per la salvaguardia del clima (Climate Savers), la Xanterra Parks & Resorts, la più grande azienda Statunitense per la gestione di parchi ed aree naturali, ha annunciato il proprio impegno nel ridurre le emissioni di diossido di carbonio (CO2), responsabili del trattenimento del calore.

“Il WWF guarda con fiducia al fatto che i circa 17 milioni di turisti che visitano i parchi e le aree naturali dove sono situate le strutture della Xanterra (bungalows, ristoranti e negozi al dettaglio) avranno la possibilità di ricevere informazioni sulle soluzioni preposte a risolvere il problema del riscaldamento globale”, ha affermato Katherine Silverthorne, Direttore del Programma per i Cambiamenti Climatici di WWF-USA. “Ormai, la sopravvivenza di molti dei nostri parchi nazionali dipende da tali soluzioni”, ha poi aggiunto. “E’ di grande aiuto il fatto che Xanterra, nella sua veste di più grande azienda per la gestione dei parchi del paese, sia in prima fila nello sforzo di rallentare il riscaldamento globale e proteggere la natura e la vita selvatica”.

Il progetto della Xanterra, portato avanti in collaborazione con il WWF ed il Centro per l’Energia e le Soluzioni in Favore del Clima, permetterà entro il 2015 la riduzione del 10% dei livelli delle emissioni di CO2 registrati nel 2000.

Nell’ambio dell’accordo Climate Savers, il WWF e Xanterra lavoreranno fianco a fianco per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle soluzioni a nostra disposizione per quanto riguardano i cambiamenti climatici, fra le quali c’è il programma di istruzione in-loco per tutti i visitatori dei parchi nazionali gestiti da Xanterra (…)

http://www.panda.org/news_facts/newsroom/other_news/news.cfm?uNewsID=15373

 

1.55 milioni di dollari in fondi IFAD contro le locuste del deserto in Africa occidentale

Roma 20 settembre – Per arrestare la diffusione della locusta del deserto il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) ha approvato donazioni per 1.55 milioni di dollari. Le 12 donazioni aiuteranno anche a creare le basi per soluzioni a lungo termine che possano prevenire attacchi futuri. Finora gli interventi di emergenza per i campi infestati dagli insetti non si sono dimostrati sufficienti ad arginare gli ampi sciami che volano tra più di dieci paesi nell’Africa settentrionale e occidentale, divorando raccolti ed erbe. (…)

Dieci dei dodici stanziamenti daranno un’assistenza immediata per la formazione di personale, nonché l’acquisto di attrezzature e l’allestimento di laboratori in Algeria, Burkina Faso, Ciad, Gambia, Mali, Mauritania, Marocco, Nigeria, Senegal e Sudan. Gli altri due stanziamenti, per un totale di 500mila dollari, saranno utilizzati per proseguire nell’ offerta di soluzioni a lungo termine  per fronteggiare l’invasione delle locuste in tutto il continente.

Dagli anni Ottanta l’IFAD lavora insieme ai suoi partner delle Nazioni Unite, in special modo la FAO, per sperimentare metodi di controllo biologicamente compatibili che possano minacciare le invasioni proteggendo al tempo stesso la salute dell’ecosistema e dell’ambiente. Per disorientare gli animali vengono utilizzati feronomi che impediscono la formazione di sciami. Un’altra soluzione è la diffusione del fungus Metarhizium, facilmente reperibile in natura, sugli insetti, che ne vengono invasi e sono destinati a morire nell’arco di due settimane. (…)

http://www.ifad.org/media/press/2004/30.htm

 

UNEP e il Ministero dell’Ambiente iracheno per valutare i luoghi chiave di inquinamento

Nairobi/Ginevra, 14 settembre – I “luoghi caldi” ambientali in Iraq dovranno essere analizzati come parte di un piano a lungo termine per risanare il paese dopo una decina di anni di instabilità e conflitto, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) ha annunciato oggi.

Gli scienziati iracheni, formati nelle recenti specialità di laboratorio e di sperimentazione sul campo, porteranno avanti dei test su numerosissimi luoghi contaminati al fine di valutarne la pericolosità per la salute dell’uomo, per la vita animale e per il più vasto ambiente. Nel progetto, coordinato dall’UNEP in stretta cooperazione con il Ministro dell’Ambiente iracheno, gli scienziati condivideranno esempi con l’Unità di valutazione post-conflitto (PCAU) a Ginevra in modo che la sperimentazione possa essere realizzata sia in Iraq che in laboratori di buona reputazione e autonomi d’Europa. La nuova iniziativa mette in evidenza l’impegno del governo iracheno nel porre le questioni ambientali al centro degli sforzi di ricostruzione, nonostante le continue difficoltà presenti nel paese. (…)

http://www.unep.org/Documents.Multilingual/Default.asp?DocumentID=406&ArticleID=4602&l=en

 

 

Cultura e educazione

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I bambini sollecitati ad esprimere le loro paure e speranze per le città del mondo

Gara internazionale di pittura dei bambini sull’ambiente – 2004

Nairobi, 24 settembre – La grandezza e la miseria delle città del mondo sarà il tema principale della gara internazionale di pittura dei bambini che si svolgerà quest’anno, sponsorizzata dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), dalla Fondazione giapponese per la Pace Globale e per l’Ambiente e dalla Bayer AG, una compagnia chimica e farmaceutica tedesca. La gara di pittura, la quattordicesima nel suo genere, si è tenuta dal 1990 ed ha avuto la partecipazione di oltre 160.000 bambini in più di 150 paesi.

La gara 2004-2005 sarà incentrata sul tema “Città Versi” e per la prima volta ai partecipanti verrà chiesto di presentare i loro lavori al più vicino ufficio regionale dell’UNEP – in Tailandia, Svizzera, Messico, USA, Stato di Bahrain o Kenya. I quadri potranno essere presentati su base cartacea o attraverso internet all’indirizzo http://www.unep.org/tunza. La gara di pittura si apre oggi, 24 settmbre 2004. Tutti i quadri dovranno essere presentati agli uffici regionali dell’UNEP prima del 31 gennaio 2005.

I vincitori del premio in ogni regione verranno resi notialla Giornata della Terra il 22 aprile 2005, e il primo vincitore, e il proprio genitore o tutore, riceveranno un rimborso per un viaggio a San Francisco dove avranno luogo le principali celebrazioni internazionali per la Giornata Mondiale dell’Ambiente il 5 giugno 2005. (…)

http://www.unep.org/Documents.Multilingual/Default.asp?DocumentID=406&ArticleID=4612&l=en

 

Carcere di Rebibbia: 2°corso di formazione professionale del Rotary per il settore restauro 

Roma, 16 settembre - Concluso il primo corso biennale della Scuola di Restauro del mobile antico,

in ottobre inizia il secondo corso biennale (800 ore complessive), per  l’organizzazione del quale i docenti – tutti volontari rotariani del Distretto 2080 -  con la  collaborazione della Direzione della Casa Circondariale di Rebibbia N.C.-Roma, sono già all’opera. Il progetto ha il fine di dare migliori opportunità di lavoro ai detenuti in vista del loro reinserimento nella società.

Durante l’attività  didattica della Scuola di Restauro sono stati eseguiti gratuitamente, all’interno della casa Circondariale di Rebibbia, molti lavori di restauro, conservazione, consolidamento e  recupero di reperti di proprietà della Corte di Cassazione, del Museo criminologico di Roma e di altri enti pubblici. Tutti gli interventi sono stati eseguiti sotto la costante supervisione dei docenti.

Recentemente la direzione della Casa Circondariale ha curato la pubblicazione del 1° catalogo fotografico dei reperti restaurati dalla Scuola. L’interessante e originale documentazione  fotografica illustra le varie fasi del restauro dei numerosi reperti fino al risultato finale.

Per ulteriori informazioni: Antonio de Majo jomade@tiscalinet.it

 

Mozione per la Carta della Terra al Congresso per la Conservazione Mondiale IUCN

Bangkok, 17-25 Novembre

Il 3° Congresso IUCN per la Conservazione Mondiale si terrà a Bangkok dal 17 al 25 novembre 2004. Il Congresso sarà l'avvenimento chiave dell'anno per trattare le sfide mondiali più urgenti per lo sviluppo e l'ambiente.

A questa riunione il Consiglio dell'IUCN presenterà una mozione sulla Carta della Terra nella quale si chiede al Congresso di appoggiare la Carta per la Terra  e di considerarla un quadro etico per le sue politiche e programmi, nonché uno strumento per l'educazione allo sviluppo sostenibile, tra le altre cose.

 

Seconda conferenza innovative sulla sostenibilità - Sydney, 8-10 novembre

Organizzata dalla International Water Association (IWA), la conferenza si svolgerà sul tema della Sostenibilità in ambienti con scarsità d’acqua e si articolerà su presentazioni e un forum aperto per la discussione.

Temi specifici sono: le sfide degli ambienti con scarsa acqua; nuovi approcci al processo decisionale: oltre l’analisi costi-benefici; la dimensione umana nella sostenibilità; pianificazione dei sistemi per la sostenibilità; tecnologie innovative per la sostenibilità; salute; igiene e rischio; conduzione della sostenibilità.

http://www.irc.nl/source/ (Water and Sanitation, no.35-36)

http://www.les2004.iwa-conferences.org

 

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Intervista ad Anwarul K. Chowdhury, Sottosegretario e Alto Rappresentante delle Nazioni Unite per i Paesi meno sviluppati (Least Developed Countries - LDC), i Paesi in via di sviluppo senza litorale (Landlocked Developing Countries - LLDC) e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo (Small Island Developing States - SIDS)

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Good News Agency: La Conferenza internazionale di Monterey sul Finanziamento dello Sviluppo, tenutasi nel marzo 2002, aveva come obiettivo di gettare le fondamenta per un’era di nuovi partenariati, “dove le responsabilità siano condivise e ci siano reciproche garanzie”. Come descriverebbe l’evoluzione di tale pensiero tra i leader e i popoli dei paesi meno sviluppati e la sua attuazione nella realtà?

 

Anwarul K. Chowdhury:  Ritengo che questa conferenza sul Finanziamento dello Sviluppo (che ha dato come risultato quello che è conosciuto come l’Accordo Generale di Monterey) abbia introdotto nel concetto di collaborazione una nuova dimensione. Ha ripristinato l’idea che senza collaborazione non può esserci sviluppo globale e anche che la collaborazione è essenziale per i Paesi meno sviluppati (LDC), i Paesi in via di sviluppo senza litorale (LLDC) e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS).

   Inoltre, essa ha dimostrato che le nazioni devono guardare oltre le zone tradizionalmente considerate importanti per lo sviluppo. In questo contesto, l’elemento più importante, emerso con forza durante la conferenza di Monterey, è stato il buon governo dei paesi. Questo significa che non sarà più compito univoco dell’Assistenza ufficiale allo sviluppo (ODA) d’interessarsi ai paesi in via di sviluppo. È assolutamente necessario che queste nazioni s’impegnino a “mettersi in riga”, per seguire la giusta via, per far sì che i loro sistemi governativi siano più responsabili e trasparenti, e per combattere la corruzione. Ciò permetterà a questi paesi d’utilizzare al meglio le risorse che riceveranno. Nell’attuare l’Accordo Generale di Monterey è essenziale che si constati un desiderio sincero di rispettare gli impegni presi.

 

I paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo stanno rispettando I loro impegni ODA?

 

Anche se solo in parte, alcuni degli impegni presi a Monterey hanno portato a un lieve aumento dell’ODA. Per la prima volta nel 2003 l’ODA ha riportato un incremento, e questo è stupendo. Nel 2003 l’ODA ha raggiunto la cifra di 68,5 miliardi di dollari. Questo è un segnale molto positivo che indica che i paesi stanno tenendo fede alle loro promesse ODA. E nell’ambito di questa cifra maggiore, l’ODA ha aumentato i finanziamenti per i Paesi meno sviluppati da 12 miliardi di dollari del 2002 a 15 miliardi di dollari nel 2003.

   Sebbene questo sia un segnale incoraggiante, l’ODA (che di per sé è essenziale) non potrà contribuire da sola allo sviluppo. C’è bisogno di sviluppare lecapacità: la capacità d’utilizzare e assorbire gli aiuti e la capacità alla sostenibilità sono i fattori-chiave. Questi paesi devono avere le capacità, la qualità e le infrastrutture necessarie per poter crescere da soli. Tutti questi elementi sono necessari per creare le giuste condizioni. Solo allora l’ODA potrà essere un vantaggio per queste nazioni.

   L’altro fattore importante nel contesto dello sviluppo è se i paesi in via di sviluppo siano stati in grado d’organizzare bene le proprie strutture governative. Le questioni di governo sono importanti non solo in ambito nazionale, ma anche a livello mondiale. Dobbiamo far sì che il processo decisionale globale sia più democratico e partecipativo. I paesi in via di sviluppo interessati dalle decisioni riguardanti il loro sviluppo e loro stessi, dovrebbero avere più voce in capitolo. Questo aumenterebbe la loro capacità d’assorbire le ripercussioni esterne, considerato che uno degli elementi che identificano un Paese meno avanzato è la difficoltà a far fronte a cambiamenti drastici.

   È comunque presto per dire se ci siano progressi dalla conferenza di Monterey, ma ci sono segnali tangibili. La conferenza di Monterey si è concentrata e ha enfatizzato l’idea di collaborazione globale per lo sviluppo, e l’ha fatto in modo molto significativo e pratico. Se attuato, l’Accordo Generale di Monterey darà uno sviluppo incrementato.

 

Sebbene nel 2002 l’ODA abbia avuto un modesto aumento, nello stesso anno tale incremento è stato più che compensato dal più grande trasferimento netto mai visto: un trasferimento di 200 miliardi di dollari dai paesi in via di sviluppo a quelli industrializzati. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha commentato: ”Se ciò che diciamo sul finanziamento dello sviluppo non sono solo parole al vento, se finanziare lo sviluppo significa qualcosa, dobbiamo invertire questa bilancia negativa e risanare il sistema così che tutti i paesi, tutti i popoli, soprattutto i più poveri, possano trarne beneficio.” Questa bilancia negativa come influisce sui Paesi meno avanzati, i Paesi in via di sviluppo senza litorale e sui piccoli Stati insulari in via di sviluppo? E come pensa sia possibile invertire a medio termine tale corrente?

 

Questo è un aspetto del trasferimento di risorse che non è stato enfatizzato. Quando l’ODA è in diminuzione e non ci sono progressi nella cancellazione del debito, allora c’è un problema. Ci sono molte ragioni a spiegazione di ciò e il Segretario Generale Kofi Annan ha giustamente sottolineato quanto sia necessario invertire questa tendenza. Ciò può essere fatto in diversi modi. Il più importante è cancellare il debito dei Paesi meno sviluppati: spendono più per gli interessi sul loro debito che per le esportazioni dei loro prodotti. Stiamo dando sempre più responsabilità ai Paesi meno sviluppati affinché organizzino le proprie strutture governative, stanzino più risorse per l’istruzione, la sanità e la responsabilizzazione delle proprie genti, ma invece di fornire loro più risorse, il mondo industrializzato gliele sta togliendo! Quindi è assolutamente necessario che il debito di questi 50 paesi meno avanzati (i cui debiti non sono molto alti, sebbene la maggior parte di essi sia indebitata) venga annullato definitivamente; in questo modo potranno utilizzare gli utili delle loro esportazioni per il proprio sviluppo.

   L’altro aspetto sarebbe d’incoraggiare un maggior investimento estero nel settore privato, il cosiddetto Investimento Diretto Estero (IDE). Il rapporto dell’UNCTAD ha mostrato per la prima volta un aumento dell’IDE nei paesi in via di sviluppo, e questo può contribuire a invertire la corrente.

   Un altro elemento sarebbe l’apertura dei mercati dei paesi industrializzati e in via di sviluppo, soprattutto verso i Paesi meno avanzati. Quest’ultimi potrebbero ottenere contratti migliori per le esportazioni dei loro prodotti se i mercati non solo dei paesi industrializzati, ma anche degli altri paesi in via di sviluppo, fossero aperti e ci fosse libero accesso esente da dazi e quote. Esiste la possibilità di raddoppiare, triplicare, quadruplicare le risorse internazionali ed esportare gli utili tramite questi nuovi mercati! I paesi in via di sviluppo incontrano più barriere al commercio con gli altri paesi in via di sviluppo che con quelli industrializzati.

 

Allora qual è il ruolo dell’Ufficio dell’Alto Rappresentante?

 

Il ruolo del mio ufficio è di evidenziare il bisogno di fornire ai Paesi meno sviluppati nuove opportunità di commercio, di dar loro un totale libero accesso, esente da dogana e quote. Questi Paesi rappresentano una parte davvero molto piccola del mercato mondiale, meno dello 0,5%. Dar loro nuovi mercati non perturberebbe in alcun modo il commercio mondiale. È su questi punti che abbiamo premuto: dare ai paesi in via di sviluppo più acceso al mercato, cancellare i loro debiti e aumentare l’Investimento Diretto Estero. Tutte queste strategie contribuirebbero a invertire la tendenza negativa.

   Le nostre statistiche mostrano per la prima volta un aumento dell’ODA. I paesi membri del Comitato per l’Assistenza alla Sviluppo (DAC) dell’OCSE hanno aumentato in termini materiali la loro assistenza ufficiale allo sviluppo ai paesi in via di sviluppo del 3% tra il 2002 e il 2003, dopo un aumento in termini reali del 7% tra il 2001 e il 2002. I dati sono stati ragguagliati in base all’inflazione e alle grosse fluttuazioni dei tassi di cambio degli ultimi due anni. Il Comitato per l’Assistenza allo Sviluppo ha raggiunto nel 2003 un’ODA di 68,5 miliardi di dollari. Questo è l’aumento massimo mai raggiunto, sia in termini nominali che reali. La cifra del 2003 ha rappresentato lo 0,25% del prodotto interno lordo di tutti i paesi DAC messi insieme; nel 2002 rappresentava lo 0,23%, e lo 0,22% nel 2001. Quindi, in termini reali c’è stato nel 2003 un aumento di 2,3 miliardi di dollari.

 

Com’è stata distribuita quest’ODA?

 

Parte è andata a due paesi tormentati dalla guerra: l’Afghanistan e l’Iraq. Molti di questi aiuti sono aiuti post-guerra, che serviranno a ricostruire il paese e considerati come ODA. Ricorderete che gli Stati Uniti avevano promesso altri 5 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni; questo è stato inserito nel conto “Millenium Challenge” ad un miliardo di dollari l’anno per cinque anni. Recentemente sono state individuate 16 nazioni che riceveranno i finanziamenti da questo conto. Di queste sedici, otto sono Paesi meno sviluppati, quindi il nostro ufficio è compiaciuto. Sentiamo che i nostri sforzi per appoggiare questi paesi stanno dando risultati.

   Nell’ambito dell’ODA, i Paesi meno sviluppati hanno la priorità per due ragioni: perché formano un “gruppo” che si fonda sulle loro situazioni economiche e sociali, e perché non hanno le strutture adatte per avere uno sviluppo sostenuto. L’altro motivo per cui i Paesi meno sviluppati sono al centro dell’attenzione è che su 31 Paesi in via di sviluppo senza litorale, 16 sono Paesi meno sviluppati. C’è quindi una sovrapposizione; e su 42 piccoli Stati insulari in via di sviluppo, 12 sono anche Paesi meno sviluppati.

   Per essere veramente efficace, la cancellazione del debito è assolutamente prioritaria. Tutti i debiti dovrebbero essere cancellati e dovremmo altresì assicurarci che i Paesi in via di sviluppo non incorrano in futuri indebitamenti. A questo scopo, i governi dei Paesi in questione dovrebbero essere vincolati ad una certa disciplina. Ciò richiederà certamente dei cambiamenti strutturali all’interno del tessuto sociale ed anche l’impegno dei loro partner affinché questi governi abbiano le risorse necessarie per il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni.

   L’ODA è andata aumentando, anche se gran parte dei fondi viene utilizzata per sostenere la guerra al terrorismo. Il Segretario Generale ha affermato che la guerra al terrorismo, nonostante sia necessaria ed importante per rendere il mondo sicuro e pacifico, non dovrebbe comunque comportare una diversione delle risorse già impegnate in programmi di sviluppo.

 

Quale degli Obiettivi di Sviluppo per il Millennio che gli Stati membri delle NU si sono prefissi di raggiungere per i 2015 sono i più critici per i Paesi meno sviluppati, per i LLDC e per i SIDS, e quali sono i programmi principali che hanno la più alta probabilità di raggiungere tali obiettivi, o di andarci almeno vicino?

 

Per quanto riguarda i Paesi meno sviluppati, l’obiettivo in assoluto più importante è il numero uno, ovvero L’Obiettivo di Riduzione della Povertà. Da questo fattore dipenderanno inoltre i progressi che i Paesi interessati potranno compiere in altre aree di sviluppo. Per questo motivo ritengo che la riduzione della povertà sia un fattore essenziale. Tra gli otto Obiettivi di Sviluppo per il Millennio, sette sono di competenza dei Paesi in via di sviluppo; l’ottavo Obiettivo, che riguarda il Partenariato, coinvolge anche i Paesi industrializzati. Anche quest’ultimo obiettivo evidenzia in modo esplicito e diretto le necessità dei Paesi meno sviluppati, sottolineando che il loro bisogno di maggiori quote ODA, di finanziamenti pubblici e di accesso ai mercati deve essere affrontato dai loro partner. Per questo motivo, ritengo che gli Obiettivi numero Uno e Otto siano i più importanti per i Paesi meno sviluppati.  Tuttavia, per quanto concerne gli altri Obiettivi di Sviluppo per il Millennio, come quelli che riguardano la mortalità infantile e della donna, si stanno attuando enormi sforzi che porteranno a risultati significativi entro il 2015, anno posto come obiettivo del Millennio.

 

La comunità internazionale è sempre più consapevole che gli Obiettivi di Sviluppo per il Millennio rappresentano un passaggio cruciale verso un futuro sostenibile per il nostro pianeta. Qual è il ruolo delle ONG nei Paesi meno sviluppati, nei LLDC e nei SMDS, ed esistono dei piani per facilitare il riconoscimento di tale ruolo allo scopo di aumentarne l’influenza nei processi decisionali ed attuativi?

 

I Paesi meno sviluppati beneficiano di un Piano d’Azione chiamato il “Programma di Bruxelles”, che copre il decennio 2001-2010. Per i Paesi senza litorale, durante una Conferenza tenutasi l’anno scorso in Kazakistan è stato adottato il “ Piano d’Azione di Almaty”. E per i piccoli Stati insulari in via di sviluppo è stato invece adottato il “Piano d’Azione delle Barbados” del 1994, che verrà revisionato durante l’ Incontro Internazionale di Revisione Decennale che si terrà sull’isola di Mauritius nel gennaio del 2004. Questi sono i tre programmi che hanno evidenziato chiaramente il ruolo ed il coinvolgimento delle ONG ed il supporto che questi Paesi particolarmente vulnerabili possono avere dalle organizzazioni delle società civili.

   Il sostegno alle ONG è uno dei fattori su cui il nostro Ufficio mette maggiore enfasi. Ci rendiamo conto, infatti, che senza le ONG gran parte dei programmi e delle attività nei Paesi meno sviluppati non andrebbe a buon fine. Le ONG hanno preso parte al progetto del Programma di Bruxelles  ed ora è proprio necessario che prendano parte all’effettiva realizzazione del programma stesso. Le ONG possono aiutare i Paesi meno sviluppati in due modi: innanzitutto attraverso un sostegno a livello nazionale verso i governi o verso le loro proprie organizzazioni consorelle per la promozione di programmi di sviluppo; in secondo luogo, sostenendo la causa dei Paesi meno sviluppati a livello mondiale. Lavoriamo in stretta collaborazione con le ONG.

   Il nostro Ufficio intrattiene rapporti regolari con i gruppi di ONG ed i gruppi consultivi nell’ambito delle NU. Lavoriamo inoltre con istituzioni accademiche ed educative e con i gruppi consultivi delle ONG per mettere in rilievo i problemi dei Paesi meno sviluppati. Io ritengo che senza la punta avanzata delle ONG nello sviluppo di programmi nei Paesi meno sviluppati, i progressi sarebbero molto lenti. L’anno scorso a Ginevra, in occasione della revisione del Programma di Bruxelles da parte dell’ECOSOC, le ONG hanno dato un contributo significativo e le abbiamo coinvolte in modo consistente. A Ginevra si è tenuto anche un incontro preliminare tra le ONG ed esse sono state inoltre coinvolte a livello partecipativo durante l’ECOSOC del 2004 per discutere delle risorse necessarie ai Paesi meno sviluppati. Le Alleanze tra settore pubblico e privato sono state il fattore chiave per il coinvolgimento delle ONG. Il primo partenariato pubblico-privato per lo sviluppo rurale è stato lanciato in Madagascar, un paese in via di sviluppo. È una buona occasione per dimostrare che questo tipo di alleanza può dare buoni risultati.

 

In vista della riunione internazionale di revisione del Piano d’Azione delle Barbados per lo sviluppo sostenibile dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo, che si terrà sull’isola di Mauritius dal 10 al 14 gennaio del 2005, quali ritiene che siano i modi migliori per mobilitare la comunità internazionale, e quale ruolo può svolgere la società civile in questo processo?

 

È molto importante attrarre l’attenzione mondiale sugli piccoli Stati insulari in via di sviluppo. Il Piano delle Barbados fu adottato 10 anni fa e durante questo periodo l’attenzione rivolta a questi Stati è andata diminuendo. È necessario catalizzare l’attenzione internazionale e a questo scopo stiamo lavorando con i governi, i mass media, le ONG, le istituzioni accademiche ed altri attori per mettere in evidenza quali siano le necessità di questi Stati.  

   È assolutamente necessario stabilire un ordine di priorità per i 14 Punti di azione del Piano delle Barbados. Sono stati compiuti progressi, ma non riusciremo a fare veramente la differenza se non stabiliamo delle priorità. Un altro punto fondamentale per l’attuazione del Piano delle Barbados è rappresentato da un meccanismo di monitoraggio e follow-up a livello nazionale. Finora, nella maggior parte dei casi tali meccanismi non sono stati neppure attivati. È assolutamente necessario che si comprenda che senza uno sforzo in questa direzione la risposta dei partner potrebbe non essere positiva.

   Per i piccoli Stati insulari in via di sviluppo un’opportunità eccezionale è rappresentata dalla cooperazione Sud-Sud, che dà loro la possibilità di scambiarsi esperienze ed assistenza reciproca. La società civile gioca un ruolo fondamentale perché le ONG hanno un peso importante in ambito internazionale ed esprimono le preoccupazioni dei Paesi meno sviluppati su questioni come l’innalzamento del livello dei mari,  il cambiamento climatico, il surriscaldamento terrestre, ecc. I SIDS stanno inoltre fronteggiando l’emergenza HIV/AIDS e la minaccia del terrorismo internazionale. Molti di questi Stati sono dei veri e propri paradisi terrestri, ma sono anche molto vulnerabili ai disastri. Ed ora, con la minaccia del terrorismo internazionale, è diventato per loro estremamente oneroso intraprendere ampie iniziative di sviluppo.

 

Crede che sia possibile che una più approfondita conoscenza del ruolo e del lavoro delle ONG da parte dell’opinione pubblica possa esercitare un’influenza positiva sulle decisioni dei governi riguardo la distribuzione delle risorse per i programmi di cooperzione allo sviluppo, sia bilaterali che multilaterali?  

 

È assolutamente necessario comprendere che le ONG sono un partner indispensabile nei processi di attuazione delle decisioni prese dalle maggiori conferenze delle N.U. Hanno un ruolo fondamentale nell’organizzazione di gruppi di pressione e nel sostegno alle cause dei Paesi in via di sviluppo e possono essere ancor più essenziali nell’attuazione delle risoluzioni adottate da queste conferenze. Il ruolo delle ONG dovrebbe essere maggiormente compreso a livello mondiale ed internazionale ed io ritengo che le ONG possano influenzare positivamente le politiche governative nazionali. Le ONG giocano un ruolo fondamentale di sostegno sia nei loro Paesi che all’estero. Hanno svolto un’azione di pressione molto intensa nei loro Paesi d’origine ed hanno lavorato a fondo con i loro governi per prevedere, nell’ambito dell’ODA, lo stanziamento di maggiori risorse per i programmi di aiuto allo sviluppo dei Paesi meno sviluppati.

 

 

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Prossimo numero: 29 ottobre.

 

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